“Buon Natale cari colleghi del M5S, e che l’anno nuovo vi porti un po’ di coerenza. Oggi avete contribuito a far mancare il numero legale sullo ius soli (in realtà è uno ius culturale), affossando definitivamente la legge”. Lo scrive su Facebook il senatore del Pd Francesco Russo, a proposito dello ius soli.
“Forse avevate fretta di tornare a casa: più probabilmente l’avete fatto per convenienza. Perché non è una legge che porta consenso elettorale, lo sappiamo. Ma è una legge giusta. Su cui la destra ha fatto una campagna vergognosa raccontando bugie ai cittadini -prosegue Russo-. Non regala la cittadinanza ai migranti clandestini: lo sapete bene anche voi. E’ per i figli di chi risiede regolarmente in Italia da almeno 3 anni. Ma soprattutto è una legge che avete proposto voi nel 2013. Cosa non si fa pur di guadagnare qualche voto”.
“Abbiamo riposto male la nostra fiducia, anche se per un po’ ci abbiamo creduto che maggioranza e governo potessero porre la fiducia al provvedimento”. E’ questo il commento all’Adnkronos di Filippo Miraglia, vicepresidente dell’Arci e coordinatore della campagna ‘L’Italia sono anch’io’ sulla mancata approvazione del ddl che riforma la cittadinanza.
“Questa classe dirigente, concentrata sugli interessi di palazzo, non è all’altezza della sfida che pone la nostra società; nessuno immagina che la prossima legislatura sarà facile per i diritti e la giustizia sociale. Era l’occasione buona per far avanzare i diritti delle famiglie e delle persone di origine straniera”, afferma Miraglia.
“E’ del tutto evidente che aver rinunciato a votare la riforma sulla cittadinanza, oltre ad essere un atto di vigliaccheria, rappresenta una mancanza di coraggio e di intelligenza politica. E’ stato fatto un regalo al centrodestra”, aggiunge il coordinatore della campagna ‘L’Italia sono anch’io’.
“E’ assolutamente incomprensibile la ragione per cui in particolare il Pd non sia stato in grado in due anni e mezzo di portare lo ius soli in Aula e di approvarlo anche con il ricorso al voto di fiducia. In questo momento prevale solo la rabbia”, conclude Miraglia. (Pol/AdnKronos)