“Sono molto rammaricata per quello che sta accadendo. Il capogruppo doveva essere votato da tutti, trovando una soluzione perché i litigi non portano a niente. Non è possibile che undici persone non trovino la quadra per eleggere all’unanimità un capogruppo che è chiamato a rappresentare tutti”. A dirlo all’Adnkronos è Luisa Lantieri, ex assessore agli Enti locali della Giunta Crocetta, e parlamentare del Pd all’Assemblea regionale siciliana dopo l’elezione di Giuseppe Lupo a capogruppo dem a Palazzo dei Normanni. Una scelta che ha evidenziato ancora di più la spaccatura interna al partito ‘deflagrato’ dopo che sabato scorso il leader dei forzisti in Sicilia, Gianfranco Miccichè, è stato eletto allo scranno più alto di Sala d’Ercole con il ‘sostegno’ anche di alcuni parlamentari dem.
Lantieri, insieme a Antonello Cracolici e Giovanni Cafeo, si è astenuta dal voto per il capogruppo. “Non ho votato per protestare proprio contro questa situazione” dice. E sul rischio di una possibile scissione del partito all’Ars, aggiunge: “Se si continua così… Finora ci sono state tre votazione e tutte e tre le volte si è andati in ordine sparso. Io non penso a una scissione, ma indubbiamente dico che va fatta una riflessione seria”. Una riflessione che per la parlamentare dem deve coinvolgere anche i vertici romani. “Dobbiamo capire cosa sta accadendo – dice -. Dobbiamo prendere atto che abbiamo perso e che siamo opposizione, ma dobbiamo fare opposizione. A marzo ci sono le politiche e con un partito così dilaniato dove andiamo?”.
Domani intanto c’è un nuovo round. L’Aula convocata nel pomeriggio per l’elezione dei deputati questori e dei deputati segretari che avrebbero dovuto completare il Consiglio di presidenza è stata rinviata a domani mattina alle 10. Ore preziose per cercare di chiudere il cerchio e trovare un’intesa che in serata, però, appare ancora in salita. “Fino a poco fa non c’era un nome unitario (per il questore, ndr) e dopo l’elezione del capogruppo non è stata fatta neppure una riunione per parlare di quanto era successo” dice Lantieri.
Anche nella maggioranza restano le frizioni. Per il ruolo di questore, infatti, Forza Italia punta su Alfio Papale, ma #DiventeràBellissima di Nello Musumeci e l’Udc reclamano spazio rispettivamente per Giorgio Assenza e Giovanni Bulla. Tre candidati per due posti. Per le trattative c’è tempo fino a domani. Alle 10 si torna in Aula.
“L’unità è un valore che si costruisce con i fatti e non con le belle parole. Avere contributo alla spaccatura del gruppo con l’elezione di soli 6 parlamentari non è un’azione tendente all’unità ma che contribuisce ad aumentare le divisioni interne, in un clima di scarsa chiarezza dopo il voto sul presidente dell’Assemblea regionale”. Lo dice Antonio Rubino, responsabile dell’organizzazione del Pd regionale, replicando a distanza a al presidente del partito in Sicilia, Giuseppe Bruno, che dopo l’elezione del capogruppo all’Ars ha auspicato la chiusura di “una fase difficile” e lo stop delle “continue liti sui giornali che non servono a nulla”.
“Ciascuno si assume le proprie responsabilità, soprattutto dopo le parole grosse di questi giorni – prosegue Rubino -. Se c’era il disegno di accompagnare alla porta un pezzo importante di questo partito, oggi questo disegno ha anche delle firme. Mi auguro che Matteo Renzi fermi questo tentativo il prima possibile”. (Loc/AdnKronos) (Loc/AdnKronos)