Potrebbero esserci sviluppi nuovi sulla vicenda di Ustica. “La Procura di Roma ascolterà Rian Sandlin, il militare americano della portaerei Usa Saratoga, l’uomo che il 27 giugno dell’80, la notte della strage di Ustica, vide decollare i due F4 che abbatterono due mig libici”, dice il giornalista Andrea Purgatori all’AdnKronos, parlando della sua intervista, in onda stasera, ad Atlantide su La7, a Rian Sandlin, all’epoca marinaio sulla nave Usa che era in pattugliamento nel Mediterraneo.
“Dalla Procura mi hanno contattato e mi hanno chiesto se Sandlin poteva ripetere le stesse cose che dice in video, lui ha dato la sua disponibilità e quindi lo ascolteranno”, spiega l’autore dell’intervista.
Purgatori racconta le novità raccolte sulla notte che vide sparire dai radar il Dc9 Itavia, con a bordo 81 persone, ritrovate morte in mare, tra i rottami dell’aereo in volo da Bologna a Palermo. “Sandlin, nel ’93, vide un servizio della Cbs americana in cui si accusava il Pentagono di un coinvolgimento nella strage di Ustica, accusando l’amministrazione americana di una operazione di cover up, ma non disse nulla di quello che sapeva per paura, poi, un paio di mesi fa, vide un altro servizio della tv canadese” e a quel punto mi scrisse: ‘sono in grado di dirti quello che successe quella notte”, mandandomi anche “il libro di bordo della nave”.
“Quella notte – ha testimoniato Sandlin – eravamo stati avvertiti che
saremmo usciti per ‘sfidare’ Gheddafi, poi ho visto decollare due F4
armati, che sono rientrati senza i missili, disarmati”. “Il comandante
ci ha detto che c’erano in aria due mig libici in assetto aggressivo e
che li avevamo abbattuti”: continua Sandlin, che oggi abita vicino a
Houston, nel Texas.
Si riaccende lo scontro politico, dopo le novità arrivate dagli Usa, sul caso Ustica, con la nuova testimonianza su quanto avvenne il 27 giugno del 1980, la notte in cui il Dc9 Itavia, in volo da Bologna a Palermo, con a bordo 81 persone, sparì dai radar, finendo in mare. Le parole di Rian Sandlin, l’ex marinaio della portaerei Saratoga, che al giornalista Andrea Purgatori racconta di un conflitto aereo, nel Mediterraneo, tra caccia americani e libici, rilanciano, di fatto, l’ipotesi di un ‘incidente’ di guerra che coinvolse il volo civile italiano. Parole che – in attesa di un interessamento della Procura di Roma – riaprono il dibattito tra chi sostiene la tesi della bomba a bordo e chi pensa che a colpire l’aereo sia stato un missile, forse alleato.
Per Daria Bonfietti, presidente dell”Associazione Parenti delle Vittime della strage di Ustica’ “il fatto che due Mig libici fossero stati abbattuti la notte di Ustica lo avevano già detto altri, ma sentirlo dire da un signore che stava sulla Saratoga, che finora gli Usa ci avevano detto stesse in rada, è una novità importante”.
“Sono passati più di 37 anni dalla sera di quel 27 giugno del 1980, in cui persero la vita 81 persone senza che sia stata fatta piena luce sui fatti che causarono l’inabissamento del DC-9 della compagnia aerea Itavia. Una vita. Per le vittime innocenti, l’enormità dei fatti, il coinvolgimento di Stati esteri e dei vertici delle Istituzioni italiane, chiarire finalmente ogni aspetto di quanto accaduto nei cieli di Ustica diventa un dovere morale verso tutto il Paese”. Lo dichiarano Andrea De Maria e Walter Verini, deputati del Partito democratico.
“Negli ultimi giorni sono intervenuti fatti nuovi. Per la prima volta, infatti, ci sarebbe un testimone che attesta lo scenario di guerra finora sempre smentito da tutte le parti coinvolte”.
I due deputati fanno riferimento alle dichiarazioni di Brian Sandlin, all’epoca dei fatti marinaio sulla Saratoga, portaerei Usa di pattuglia nel Mediterraneo la sera del 27 giugno 1980, che “ha dichiarato che la sera del 27 giugno 1980 due Phantom USA usciti per una missione speciale rientrarono ‘scarichi’, ovvero disarmati. I due piloti avrebbero dichiarato in presenza di Sandlin di aver abbattuto due Mig libici”, aggiungono i parlamentari dem.
Anche le dichiarazioni sempre rese dal Pentagono, secondo cui i radar della Saratoga sarebbero stati spenti la sera del 27 giugno sarebbero messe in discussione da Brian Sandlin. “E per tutto questo – concludono i deputati – abbiamo depositato una interrogazione al Ministero degli Affari Esteri per sapere se intende assumere azioni – e quali – nei confronti degli Stati Uniti d’America, tese a raccogliere tutte le informazioni possibili per giungere a una conoscenza finalmente piena dei fatti avvenuti nei cieli di Ustica”.
“E’ chiaro che ci sono cose non dette su Ustica, ma il problema non è la verità, perché loro, al governo, sanno qual è la verità, il problema è che non vogliono raccontarla”. Lo dice all’AdnKronos Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione 2 agosto, parlando delle novità sul caso Ustica, dopo la testimonianza di un ex marine Usa che ha dichiarato come dalla portaerei Saratoga, il 27 giugno dell”80, si alzarono in missione due aerei che abbatterono due mig libici.
“E’ chiaro che ci sono verità non dette – sottolinea il parlamentare dem – soprattutto dal governo italiano. Pensavano con la direttiva Renzi di tacitare la richiesta di verità, ma non hanno fatto il loro dovere fino in fondo, ora basta, diano le carte vere”.
“Che due mig libici fossero stati abbattuti la notte di Ustica lo avevano già detto altri, ma sentirlo dire da un signore che stava sulla Saratoga, che finora gli Usa ci avevano detto stesse in rada, è una novità importante”. Lo dice all’AdnKronos Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della strage di Ustica’ commentando la nuova testimonianza raccolta dal giornalista Andrea Purgatori sul quanto avvenne la notte della strage di Ustica, con il Dc9 caduto in mare il 27 giugno 1980, con a bordo 81 persone.
Per l’ex senatrice dei Ds il fatto che la testimonianza del militare americano l’abbia raccolta Andrea Purgatori dà credibilità al racconto di quella notte: “Vedremo stasera – dice riferendosi alla trasmissione televisiva in onda oggi – ma credo che l’intervistato racconti cose ben chiare e ben innestabilii in quel che sapevamo”, che si aggiungono a quello che anche il giudice Priore aveva dimostrato, e cioé che c’era in corso uno scenario di guerra aerea, all’interno del qual si trovava il Dc9″.
“C’erano problemi seri di geopolitica e loro, sulla Saratoga – ricorda Bonfietti – gli americani erano in mare per vigilare sugli scenari locali, sulle possibili mosse di Gheddafi”. La presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della strage di Ustica’ si augura che si possa fare finalmente chiarezza: “Finora sono state dette menzogne, dagli americani e da noi – aggiunge – anche rispetto alla direttiva Renzi, ad esempio, abbiamo rilevato che la Marina non ha consegnato il materiale dall”80 all”86. Mi piacerebbe, ora, che da stasera, il nostro esecutivo si sentisse stimolato a fare le domande giuste agli altri governi”.
“Credo sia il momento di desecretare i documenti che riguardano l’inchiesta parlamentare su Ustica. Se il governo non lo farà è evidente che c’è qualcosa da nascondere. E’ assurdo che un semplice marinaio, dopo così tanti anni, diventi testimone di un evento che ha causato 81 morti”. Così Eugenio Baresi, dell’Associazione per la Verità su Ustica, segretario della Commissione Bicamerale di Indagine sul Terrorismo e le Stragi nella XII legislatura, commenta all’Adnkronos la nuova testimonianza sul caso Ustica di un ex marine americano, all’epoca dei fatti sulla Saratoga, che ha dichiarato che dalla portaerei il 27 giugno dell”80, si alzarono in missione due aerei che abbatterono due Mig libici.
Baresi afferma invece che “la nave Saratoga quella notte era ancorata nel Golfo di Napoli. Lo testimoniano delle foto. E tutti sanno che da quella posizione non potevano partire aerei”. E aggiunge: “In questi anni sono state date 29 diverse versioni da diversi testimoni, militari e non. Ognuna passata come vera dall’informazione italiana”, con l’obiettivo, secondo Baresi, di “supportare la tesi della battaglia aerea che giustificherebbe risarcimenti pari a 500 milioni di euro. Senza considerare le prove che sono uscite da ben 272 udienze e gli elementi concreti”.
“Una cosa vergognosa, si mettono in circolo bufale gigantesche, già smentite da anni di processi, da sentenze penali passata in giudicato che dicono che non c’è stata alcuna battaglia aerea, nessun missile, nessun aereo in volo” la notte del 27 giugno dell”80. Il senatore Carlo Giovanardi, raggiunto dall’AdnKronos non dà alcun credito alle ultime novità annunciate sul caso Ustica, dal giornalista Andrea Purgatori.
“Ci sono 4mila pagine di perizie internazionali che dicono dov’era la bomba, quando è esplosa e tutti i dettagli – spiega il senatore di Idea – dall’altra, invece, abbiamo 27 versioni diverse” che accusano “gli Usa, i francesi, i libici”.
“Ho letto cose terrificanti in Commissione Moro – ricorda il senatore che è membro dell’organismo che indaga sulla morte del leader Dc – sui palestinesi che preparavano un terribile attentato, Il ‘Corriere della Sera’ dà ampio spazio a balle cosmiche, mentre i documenti sono ancora segretati e Gentiloni, che abbiamo chiesto venisse a riferire, non ci risponde”.
“Per arrivare a chiarire rendiamo pubbliche quelle carte, in particolare il carteggio del biennio ’79-’80 dei nostri servizi da Beirut che parla delle minacce di rappresaglia da parte dei palestinesi, dopo lo stop al Lodo Moro”, chiede il senatore di Idea. “In questo modo gli italiani si potranno fare un’idea seria, piuttosto che dare ascolto a giornalisti che vogliono solo fare carriera”, conclude Giovanardi.(Per/AdnKronos)