Voto di scambio in Aula. Si vota per consiglio di presidenza. Promesse ai cecchini?

0
21
Condividi su Facebook
Tweet su Twitter


Want create site? Find Free WordPress Themes and plugins.

L’Aula è stata riconvocata dal Presidente neo eletto, Gianfranco Miccichè, per lunedì pomeriggio alle 16, si dovrà procedere alla elezione del consiglio di presidenza. Si comincia con l’elezione dei due vicepresidenti, poi sarà la volta di tre deputati questori e tre deputati segretari.

Il consiglio di presidenza dovrà rappresentare tutti i gruppi parlamentari presenti in Assemblea, secondo la loro consistenza numero. E’ quindi indispensabile che la composizione formale dei gruppi preceda l’elezione del consiglio di presidenza.

E’ il nervo scoperto del regolamento. Ogni legislatura, per come stanno le cose, di deve coniugare la rappresentanza dei gruppi e la loro consistenza, la qualcosa non è affatto facile.

Antonellop Cracolici, intervenuto dopo la comunicazione del rinvio, ha chiesto al Presidente che si proceda all’elezione dei due vicepresidenti, che a differenza del resto del consiglio, non sono “agganciati” alla formazione dei gruppi.

Miccichè ha riconosciuto che la validità del rilievo, ma ha sostenuto la necessità che la riconvocazione avvenga lunedì, e non martedì, perché il Presidente della Regione non potrebbe intervenire a causa di impegni istituzionali.

Cracolici, invero, avrebbe voluto che si procedesse speditamente, anche se – in verità – il risultato dell’ultimo scrutinio avrebbe consigliato una riflessione nel campo del centrosinistra, dove – a detta dei suoi dirigenti (il segretario Raciti, il presidente dell’assemblea Pd Bruno ed il Capogruppo Sammartino) ci sono stati franchi tiratori. Ben quattro sarebbero i franchi tiratori dem e due i deputati di Sicilia Futura che hanno votato Miccichè, senza peraltro farne mistero.

Cracolici ha detto che il “tradimento” dei quattro non sarebbe stato necessario, perché Miccichè avrebbe raggiunto ugualmente quota 35. Ma se era inutile, quindi, perché sono arrivati i voti a Micciché, che ha raggiunto quota 39?

C’è chi spiega, invero con non chalance, “l’agguato” a Di Pasquale, candidato di bandiera PD, con le tossine della campagna elettorale. Una punizione per Raciti, insomma.

L’ipotesi, tuttavia, appare inverosimile. I voti non si elargiscono gratisi e Miccichè aveva b isogno di un ombrello ampio per evitare sorprese. Quindi c’è stata una trattativa sotto banco. Voto di scambio, dunque.

In cambio di che cosa è arrivato il soccorso rosso?

Una risposta potrebbe arrivare già nel pomeriggio, con l’elezione del consiglio di presidenza.

Did you find apk for android? You can find new Free Android Games and apps.


LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome:

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.