Politi (come Nicolò Politi, santo, protettore di Adrano e Alcara Li Fusi) Il cognome Politi potrebbe derivare da soprannomi utilizzati per indicare lo stato di cittadino (dal greco πολις, pólis = città ) o la provenienza da Bisanzio, la “Polis” per eccellenza. Il termine “polites” (πολιτης ) in Grecia indicava il cittadino nel significato di persona libera, colta, avente diritto al voto, che viveva nella città. In alcuni casi Politi e le sue varianti (Polito, Puliti, Pulito) potrebbero derivare da soprannomi legati al vocabolo arcaico “polito” (pulito); non è escluso che tutti derivino dall’aferesi del nome personale Ippolito. Famiglie Politi sono diffuse in tutte le regioni italiane (sono circa 1500 in Italia): si trovano in Lombardia (nelle zone di Milano, Pavia, Monza e Brianza, ecc.), in Puglia (Lecce, Brindisi, ecc.), nel Lazio (Roma, Latina, Frosinone, ecc.), Calabria, Emilia-Romagna, Toscana, ecc. In Sicilia il cognome è noto soprattutto nel catanese (Adrano, Catania, Acireale, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Augusta, Pachino, ecc.), nell’ennese (Regalbuto, Leonforte, Piazza Armerina, ecc.), nel palermitano (Palermo, Monreale, Carini), nel trapanese (Castelvetrano, Mazara del Vallo, Trapani). Riferimenti storici e personaggi. Politi è nobile famiglia di Recanati ma oriunda da San Gemignano in quel di Siena, la quale ebbe dimora anche in Roma, Bologna, Loreto, Firenze, Torino. Ha per capostipite SALVONE POLITI (1168/1249) che fu crociato a Gerusalemme con l’imperatore Federico II. Gran capitano, ebbe il comando supremo delle truppe a Ioppe e morì da prode sul campo di battaglia. Marzio, suo figlio, visse dal 1198 al 1251; anch’egli guerreggiò in Palestina e, tornato in Italia, fissò la sua dimora in Recanati, L’imperatore, in ricordo della fedeltà e delle prodezze di Salvone, suo padre, conferì a lui e a tutti i suoi discendenti il titolo di conte palatino imperiale col predicato di Nussignano o Massignano (AP). NICOLO’ POLITI (Adrano 1117 – Alcara Li Fusi 17/8/1167): nacque nel nobile casato dei Politi; venne presto considerato un santo, col segno della croce scacciava i lupi che assalivano gli ovili, sanava le pecore, intercedeva per la guarigione dei malati. E’ venerato come santo dalla chiesa cattolica; è patrono di Adrano (CT) e di Alcara Li Fusi(ME). AMBROGIO CATARINO POLITI (Siena 1484-Napoli 8/11/1553) – Arcivescovo cattolico italiano, appartenne all’Ordine dei Frati Predicatori. Autore di numerose opere in latino e in italiano. MAURO POLITI (Fabrica di Roma 13/9/1944), giurista e magistrato, veterano delle Nazioni Unite, eletto al Comitato per i Diritti Umani dell’ONU per il quadriennio 2015/2018. Docente di diritto internazionale all’Università di Trento, è stato giudice della Corte Penale Internazionale dal 2003 al 2009. Precedentemente era stato consigliere giuridico della rappresentanza permanente d’Italia all’ONU dal 1992 al 2000. Nel corso della sua attività a New York ha dato un importante contributo ai lavori che hanno portato all’istituzione del CPI, l’organismo internazionale che ha il compito di giudicare gli individui responsabili di violazioni dei diritti umani, di crimini di guerra e di genocidio. MARCO POLITI (Roma 29/1/1947), giornalista e scrittore, specializzato nelle cronache e nella politica vaticana. E’ stato vicepresidente della F.N.S.I. (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e, ripetutamente, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Nel 2014 ha scritto “Francesco tra i lupi – Il segreto di una rivoluzione” dove ha evidenziato l’esistenza di una forte opposizione alle riforme di papa Francesco nella Curia vaticana e nelle Conferenze episcopali, ma anche da parte della mafia. Catricalà (come Antonio Catricalà, avvocato cassazionista, magistrato, dirigente pubblico e privato) Catricalà è un cognome di origine greca (katà thrix) diffuso in Calabria: indica il fabbricante o il venditore di trappole per uccelli. E’ uno di quei cognomi “opachi”, legati a mestieri ormai scomparsi e a parole non più esistenti (catricula): è chiaramente riferito all’attività dei capostipiti. E’ un cognome piuttosto raro, portato da poco meno di settanta famiglie in tutt’Italia, e noto soprattutto in Calabria, nel catanzarese (Chiaravalle Centrale, Catanzaro, Cardinale, ecc.) e nel cosentino, in Piemonte, Lombardia e, qua e là, in qualche altra regione italiana: in Sicilia è inesistente, non è riuscito a superare lo Stretto. Riferimenti storici e personaggi. ANTONIO CATRICALA’ (Catanzaro 7/2/1952), avvocato cassazionista, magistrato, dirigente pubblico e privato, politico. È stato viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico durante il governo Letta dal 2/5/2013 al 22/2/2014; aveva ricoperto la carica di presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del marcato (2005/2011) e di sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri (2011/2013). Laureatosi con lode in giurisprudenza a Roma a 22 anni, è stato allievo di Pietro Rescigno; ha vinto il concorso in magistratura a 24 anni, è diventato poi procuratore di Stato e avvocato di Stato. Diventato consigliere nel 1982, dal 2006 è presidente di sezione del Consiglio di Stato in posizione di fuori ruolo. Presidente e componente di vari collegi amministrativi, ha collaborato con l’Ufficio legislativo della presidenza del Consiglio dei ministri ed è stato capo di gabinetto e consigliere giuridico nei ministeri. Attualmente insegna a contratto Diritto dei consumatori all’Università Luiss Guido Carli. Nel 2009 è stato insignito, per iniziativa del Presidente della Repubblica, del titolo di cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Il 20 aprile 2017 è stato nominato presidente della Società ADR – Aeroporti di Roma S.p.A. MARIA CATRICALA’(Catanzaro 17/7/1957), professore ordinario di Linguistica e Comunicazione nell’Università Roma Tre. Ha diretto il Centro linguistico dell’Università per stranieri di Siena, ha collaborato con il Ministero dell’Istruzione e con il Ministero degli Esteri per la formazione degli insegnanti all’estero; è esperta di storia del processo di unificazione linguistica del nostro Paese, di linguaggi settoriali e dei media. Ha numerose pubblicazioni, nel 2015 ha pubblicato “Linguistica e giornalismo”, Roma, Aracne. Marazzita (come Nino Marazzita, giornalista e avvocato penalista9 Marazzita potrebbe derivare da un soprannome originato dal fatto che i capostipiti utilizzavano il “marrazzu”, termine spagnolo arcaico he indicava una particolare ascia per tagliare la legna; lo stesso termine nel dialetto calabrese ed anche in quello siciliano indicava invece il coltellaccio, la mannaia del macellaio: probabilmente i capostipiti erano taglialegna o macellai. Marazzita è un cognome raro diffuso soprattutto in Calabria, nel crotonese (Roccabernarda, Scandale) e nel reggino (Galatro, Cinquefrondi), con qualche presenza in Lombardia, Liguria, Lazio, Puglia, Piemonte, ecc.; in Sicilia famiglie Marazzita si trovano nel palermitano (Prizzi, Termini Imerese) e nel messinese (Barcellona Pozzo di Gotto). Riferimenti storici e personaggi. Antica famiglia decurionale di Crema, ricordata negli annali locali sino dal 1345, avente per capostipite Pasino, il cui figlio Bettino, nel 1519 entrò a far parte del Maggiore Consiglio della città di Crema. Con diploma 23 settembre 1710 di Francesco Farnese, duca di Parma, veniva concesso il titolo comitale per maschi ad Ettore Marazzita ed ai fratelli suoi. Antonio, Giuseppe e Cremasco Giuseppe. Figlio del predetto Ettore fu Giovanni Paolo, che fece parte del Maggior Consigli nel 1745 e fu padre di Antonio, pure membro del Consiglio predetto nel 1787, il quale unitamente al genitore, venne confermato nel titolo comitale. GIUSEPPE MARAZZITA (Palmi 11/11/1899 – Roma 20/4/1977), avvocato penalista, sindaco di Palmi, consigliere provinciale; nelle elezioni politiche del 1958 fu eletto senatore della Repubblica per il PSI, carica che mantenne per tutta la III legislatura, fino al 1963. Fu vicepresidente dell’IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) e giudice aggregato della Corte costituzionale; padre di NINO MARAZZITA (Palmi 2/4/1938), giornalista e avvocato penalista; avvocato di parte civile nel processo per l’omicidio dello scrittore Pier Paolo Pasolini e legale di Eleonora Moro nel processo sull’omicidio del marito Aldo Moro. Attualmente Nino Marazzita è a capo, insieme ai figli Giuseppe e Silvia, entrambi avvocati, dello studio legale Marazzita e Associati. Ha partecipato a numerose trasmissioni radiofoniche su RAI – Radio 1 “Uno studio per voi” , rispondendo ai quesiti degli ascoltatori su questioni giuridiche. Dalla metà degli anni Novanta sino ai primi anni Duemila, ha condotto, all’interno del palinsesto notturno di RAI 2, la rubrica “L’avvocato risponde”. Fa parte del cast giuridico del tribunale televisivo di Canale 5 e Rete 4, “Forum” e “Lo sportello di Forum”. BRUNO MARAZZITA (Crotone 8/3/1956), pittore, scultore, musicista e poeta. Inizia la sua attività copiando e inventando personaggi a fumetti; fra il 1983 e il 1985 disegna fumetti e vignette satiriche pubblicate dalla rivista di arti marziali “Samurai Banzai-Pugilato”. Con la musica inizia a 12/13 anni il suo viaggio musicale come cantante di un complessino: negli anni ’70 impara a suonare la chitarra per seguire le orme dei cantautori più impegnati del momento. Attualmente insegna arte e immagine e continua a svolgere attività artistica nel suo studio. Bellisario (come Marisa Bellisario, dirigente d’azienda) Bellisario e le sue varianti (Belisari, Belisario, Bellisari) derivano dal nome tardo latino “Belisarius”, derivato, a sua volta, dal termine greco antico βελιςαριος (Belisarios), di origine oscura, forse illirica. Etimologicamente il nome potrebbe provenire dal termine greco βελος (belos = dardo, freccia), combinato con Αρεος (areos, Ares = Marte) il tutto con il significato di ”dardo di Marte”(etimologia più plausibile); o dai termini slavi “beli” (bianco) e “tzar” (principe, signore), con il significato di “principe bianco”, supportato dalle presunte origini slave del generale Belisario; o dai termini germanici “wald” (governo) e “hari” (esercito) = eminente guerriero. Bellisario ha nuclei tra Abruzzo (Chieti, L’Aquila, Pescara), Puglia (Lecce, Bari, Taranto), Lazio (Roma, Frosinone) e presenze significative in Lombardia, Piemonte, Calabria, Emilia-Romagna, ecc. In Sicilia è un cognome raro, è noto soltanto nel siracusano (Noto), nel messinese (Messina), nel ragusano (Ispica). Riferimenti storici e personaggi. Viene ricordato Flavius Belisarius (505?/565), forse il più grande generale dell’impero bizantino che, sotto l’imperatore Giustiniano I, condusse la campagna contro i persiani e la campagna d’Africa, famoso per aver sconfitto gli ostrogoti, con forze militari inferiori per numero. Riferimenti storici e personaggi. MARISA BELLISARIO (Ceva 9/7/1935 – Torino 4/8/1988), dirigente d’azienda. Dopo la laurea in economia e commercio a Torino, entrò a far parte della divisione elettronica di Olivetti a Ivrea, allora azienda leader nella produzione di macchine elettromeccaniche e contabili. Partecipò nel 1963 alla fusione Olivetti – Bull e, nel 1966, si trasferì negli Stati Uniti ricoprendo ruoli dirigenziali nella Honeywell. Nel 1980, lasciata l’Olivetti, divenne condirettore generale di Italtel, azienda manifatturiera italiana nel campo delle telecomunicazioni, afflitta da profondissima crisi (bassa produttività, inefficienza organizzativa, elevato assenteismo): Marisa Bellisario riuscì in tre anni a trasformarla in una moderna azienda. Nel 1984 entrò a far parte della Commissione Nazionale per la realizzazione della parità fra uomo e donna, istituita dal presidente del Consiglio Bettino Craxi; nello stesso anno la rivista “Capital” le dedicò una copertina. Si spense il 4 agosto 1988, a soli 53 anni, per un tumore osseo. A Marisa Bellisario sono intitolati la Fondazione e il premio omonimo assegnato ogni anno alle donne che si sono distinte nella professione, nel management, nella scienza, nell’economia e nel sociale. GIUSEPPE BELLISARIO (Licata 14/4/1902 – Ispica 1973), direttore d’orchestra, compositore e pianista. E’ autore della celebre elegia funebre “Cristo alla colonna” nota per essere stata inserita nella colonna sonora del film di Giuseppe Tornatore “L’uomo delle stelle”. E’ padre del direttore d’orchestra e compositore ANGELO BELLISARIO (Ispica): fra le varie iniziative che caratterizzano la sua attività didattica spicca la pubblicazione di diversi testi di composizione ed analisi musicale, Nel campo della creazione ha al suo attivo circa 300 composizioni di vario genere. NICOLA BELLISARIO (Lanciano 30/3/1921 – Lanciano 16/3/2015), professore e politico; è stato deputato alla Camera nella VI legislatura, gruppo Democrazia Cristiana. VINCENZO BELLISARIO (Lanciano 15/6/1917 – Roma 21/12/1969), politico, docente di lettere e filosofia; è stato senatore della Repubblica per la Democrazia Cristiana dalla III alla V legislatura.
I cognomi come brand: Politi, Catricalà, Marazzita, Bellisario
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