Il regista Pietro Valsecchi ha presentato in anteprima al cinema Rouge et Noir di Palermo la serie “ Liberi Sognatori” prodotto da Taodue. All’interno della serie una puntata è stata dedicata a Mario Francese, giornalista del Giornale di Sicilia, ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979 in viale Campania a pochi metri dalla sua abitazione. Francese come ha voluto ricordare il giornalista della La Repubblica, Attilio Bolzoni, ha raccontato la scalata dei corleonesi per conquistare Palermo partendo dalla diga Garcia i cui lavori erano stati affidati a Risa ( acronimo di Riina Ssalvatore) senza paura delle conseguenze,passando per eventi drammatici come l’assassino del colonello Russo a Ficuzza. Una voglia di raccontare e un coraggio che probabilmente vennero compresi molto dopo .
“ Posso dire pubblicamente – racconta Bolzoni- che ho chiesto scusa ai familiari per un articolo che scrissi mentre ero al giornale L’Ora forse pochi avevamo compreso chi era e cosa aveva fatto Francese. Io sono arrivato a Palermo nel 79’ , non avevo però avuto modo di conoscerlo”.
Un film che ripercorre la storia di un giornalista che raccontava la verità ma anche di un uomo e di un padre. Un dolore e una lotta interiore vissuta dai figli, in particolare da Giuseppe (nella fiction interpretato da Marco Bocci).
Una storia complessa che attraversa gli anni cruciali di Palermo e il regista ha scelto proprio un palermitano, Claudio Gioè, per interpretare e calarsi nei panni del giornalista originario di Siracusa, affiancato da Romina Mondello che interpreta la vedova.
Alla presentazione presenti molti familiari delle vittime di mafia, da Alice e Davide Grassi ( il film sul padre è andato già in onda in tv la scorsa settimana)a Giulio Francese attuale presidente dell’ Odg di Sicilia e il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, il sindaco Orlando e il questore Renato Cortese e il comandante generale dei carabinieri di Palermo, Antonio Di Stasio e tanti giornalisti.
” Abbiamo voluto raccontare – sottolinea Pietro Valsecchi- quattro storie e abbiamo trovato un filo rosso fra loro. Ad esempio, Libero Grassi aveva citato durante la trasmissione Samarcanda di Santoro il nome di Francese . Ma anche Emanuela Loi aveva fatto la scorta alla vedova Grassi.Insomma vite e storie che a volte si intrecciano ma che vogliono lasciare un segno indelebile nello spettatore. La nostra scelta ha continuato Valsecchi è stat- quella di mettere in onda ogni aspetto soprattutto quello umano e professionale dei protagonisti delle nostre storie”.
La pellicola inizia con il momento dell’omicidio per poi mostrare allo spettatore il racconto attraverso gli occhi di Giuseppe, all’epoca della tragedia un bambino, con la voglia spasmodica di diventare anche lui un giornalista e con la passione autentica condivisa con il genitore per gli uccelli e la campagna.
Ogni momento di Giuseppe è vissuto nel ricordo del padre, come il suo primo giorno di lavoro in archivio dove per l’occasione indossa lo stesso abito del genitore portatogli dalla mamma che abitualmente il giovane chiamava con il nome di battesimo, Maria.
E forse vale la pena sottolineare una battuta di Bocci che racchiude l’essenza di un bambino che ha visto il padre morire sotto i colpi del killer Bagarella : “ Per capire cosa è accuduto devo pensare, leggere e vedere cosa vedeva lui”. E inizia un’ incessante ricerca, inizialmente non condivisa a pieno dal fratello Giulio, scoraggiato dalla lunghezza buricratica, dai silenzi investigativi e dei pentiti, e poi appoggiata sino in fondo e insieme sino alla sentenza di primo grado. Un coraggio quello del padre che Giuseppe ritrova nei suoi scritti, anche nella famosa e esclusiva intervista a ninfetta Bagarella, moglie del boss Riina, e che lo spinse a insistere nella riapertura dell’inchiesta nonostante fossero passati vent’anni, un sentimento che si dovette scontrare con un dolore troppo grande e difficile da sopportare nonostante un primo tassello per la ricerca della verità era arrivato. Per l’assassinio vennero condannati : Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, Francesco Madonia e Michele Greco. Ma Giuseppe nonostante questa vittoria processuale si suicidò il 3 settembre del 2002.
Il film andrà in onda nei teleschermi il 21 gennaio su Canale5.