Report, Italia vietata ai minori. Sicilia di più. Il caso Danisinni

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L’Italia e’ un Paese vietato ai minori, dove quasi 1 milione e trecentomila bambini e ragazzi – il 12,5% del totale, piu’ di 1 su 10 – vivono in poverta’ assoluta. In questo contesto difficile per i giovani, la Sicilia si distingue in negativo, meglio solo della Campania, nella classifica stilata sulla base dell’indice di poverta’ educativa, contenuto nel nuovo rapporto “Nuotare contro corrente. Poverta’ educativa e resilienza in Italia”, diffuso oggi da Save the Children in occasione del lancio della campagna Illuminiamo il futuro per il contrasto alla poverta’ educativa.

L’Isola risulta inoltre la regione del Paese con le percentuali piu’ alte di ragazzi che non leggono un libro, oltre 7 su 10 (quasi 73%); che non usano internet, piu’ di 4 su 10 (circa 41%); di alunni senza mensa (81%) e di abbandono scolastico (23,5%). Dal rapporto di Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – emerge che il nostro e’ un Paese dove i minori non riescono a emanciparsi dalle condizioni di disagio delle loro famiglie e non hanno opportunita’ educative e spazi per svolgere attivita’ sportive, artistiche e culturali, sebbene siano moltissimi i luoghi abbandonati e inutilizzati che potrebbero invece essere restituiti ai bambini per favorire l’attivazione di percorsi di resilienza, grazie ai quali potrebbero di fatto raddoppiare la possibilita’ di migliorare le proprie competenze.

Un Paese dove i quindicenni che vivono in famiglie disagiate hanno quasi 5 volte in piu’ la probabilita’ di non superare il livello minimo di competenze sia in matematica che in lettura rispetto ai loro coetanei che vivono in famiglie piu’ benestanti (24% contro 5%).

Tuttavia, tra questi minori, spicca una quota di “resilienti”, ragazzi e ragazze che raggiungono ottimi livelli di apprendimento anche provenendo da famiglie in gravi condizioni di disagio.

L’Italia, tra i Paesi europei, e’ quello dove i processi di resilienza sono meno sviluppati e tra le regioni italiane la Sicilia ha la percentuale piu’ bassa (14%), dopo la Calabria (12%), di minori resilienti provenienti da famiglie svantaggiate, ovvero che riescono a superare ostacoli e difficolta’ e a raggiungere le competenze minime sia in matematica sia in lettura, molto al di sotto della media nazionale del 26%. In occasione del rilancio della campagna Illuminiamo il futuro – giunta al suo quinto anno e attiva dal 12 maggio – Save the Children lancia oggi una petizione on line – disponibile su www.illuminamoilfuturo.it – per chiedere che tutti gli spazi abbandonati, spesso lasciati nel completo degrado, vengano restituiti ai bambini e siano dedicati ad attivita’ sportive, educative e culturali gratuite. La mobilitazione, accompagnata sui social dall’hashtag #italiavietatAiminori, e’ associata ai 10 luoghi vietati ai minori in Italia, individuati dall’Organizzazione con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui tanti spazi sottratti ai minori nel nostro Paese. Tra questi, due sono a Palermo: l’asilo nido Galante al quartiere Danisinni e lo spazio di Via Coppi allo Zen 2.

L’asilo nido comunale “Galante” di Danisinni e’ chiuso dal 2007, dopo essere stata avviata una ristrutturazione per adeguamenti che non ha mai visto la luce e dopo una serie di annunci da parte delle amministrazioni locali, che ne hanno promesso il finanziamento per la ristrutturazione e la conseguente riapertura.

Con la chiusura della struttura, che risulta in uno stato di degrado sia all’interno che nell’area verde limitrofa, la comunita’ del quartiere e’ stata private di un servizio fondamentale per bambini e genitori, che arrivavano anche dagli attigui Zisa e Cuba Calatafimi.

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