Due milioni di utenti del servizio elettrico in Sicilia e oltre 23 milioni in tutta Italia dovranno dire addio tra un anno al porto sicuro delle tariffe protette e inoltrarsi nel mare aperto della libera contrattazione, ma in pochissimi ne sono consapevoli e sanno cosa li aspetta. Niente di cui rallegrarsi, a leggere le cifre, perché dal 2010 in poi il prezzo medio dell’energia elettrica per cliente domestico nel mercato libero è sempre stato più alto di quello praticato dalle compagnie nel regime denominato Maggior tutela, e l’ultima rilevazione disponibile, quella del 2015, mostra una differenza in bolletta superiore al 55 per cento. Ad accendere i riflettori sulla scadenza legale dell’1 luglio 2019, che segnerà l’abolizione del regime tariffario di Maggior tutela, è stato il seminario su ‘Mercato elettrico e smart grids: nuove sfide e nuovi ruoli per i consumatori’ che si è svolto al dipartimento di Energia, Ingegneria dell’informazione e Modelli matematici dell’Università di Palermo (Deim).
Un incontro organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo in occasione della International conference on environment and electrical engineering (EEEIC) che si svolgerà fino a venerdì nell’edificio 19 del campus di viale delle Scienze. Attesi oltre 400 rappresentanti dei settori della ricerca e dell’industria da tutto il mondo. “Abbiamo voluto dedicare il prologo alla Conferenza internazionale sull’ambiente e l’ingegneria elettrica – dice il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Vincenzo Di Dio – a un’evoluzione del mercato elettrico che è già in atto e che presto avrà un grande impatto sulla vita dei cittadini siciliani e italiani, ma della quale la collettività ha ancora poca consapevolezza. In questi quattro giorni la cittadella universitaria sarà il cuore del dibattito scientifico internazionale sugli scenari futuri dell’energia elettrica e della sostenibilità ambientale”.
Il seminario sul mercato elettrico è stato realizzato in
collaborazione con la sezione di Palermo dell’Aeit, l’Associazione
italiana di elettrotecnica, elettronica, automazione, informatica e
telecomunicazioni (responsabile scientifico il segretario Aeit Gaetano
Zizzo). A lanciare il monito è stato proprio il vicepresidente di Aeit
Palermo, Giacomo Trupia. “Il servizio Maggior tutela – ha spiegato
Trupia – è stato introdotto nel 2008 a beneficio della clientela
debole, costituita in massima parte dai piccoli consumatori delle
utenze domestiche, con l’obiettivo di rendere non traumatica la
transizione verso la liberalizzazione delle vendite al dettaglio.
Nella Maggior tutela le tariffe del servizio elettrico sono ancorate
ai parametri stabiliti trimestralmente dall’Autorità di regolazione
per l’energia e quindi si tratta di un mercato non competitivo, ma
nonostante questo i prezzi al consumo risultano inferiori a quelli
offerti dal mercato libero”.
In base agli ultimi dati consolidati resi noti dall’Autorità per
l’energia (anno 2016), su circa 37 milioni di utenze elettriche attive
in Italia solo 13,8 milioni gravitano nel mercato libero mentre sono
23,3 milioni (il 63% del totale) quelle che beneficiano del regime
tariffario di Maggior tutela (in Sicilia circa 2 milioni su un totale
di 3). A questa quota di mercato corrisponde appena il 21 per cento
dell’energia totale venduta nel territorio nazionale, proprio perché
si tratta di un mercato riservato ai piccoli consumatori, cioè alle
utenze domestiche e anche alle imprese connesse in bassa tensione con
meno di 50 dipendenti e fatturato annuo non superiore ai 10 milioni di
euro. In generale, ferma restando la convenienza dei prezzi al
dettaglio praticati nella Maggior tutela, anche in questo ambito le
bollette hanno subito una complessiva tendenza al rialzo a partire dal
2012, complici l’aumento delle spese di trasporto e gestione del
contatore e il boom degli incentivi erogati dallo Stato per le
rinnovabili, che vengono poi ripartiti tra tutti gli utenti del
servizio elettrico.
(Loc/AdnKronos)