A quattro anni dalla sua istituzione non decolla in Sicilia la ‘Banca della terra’, lo strumento per consentire l’assegnazione di terre incolte, valorizzare il patrimonio agricolo e rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito. “Eppure sarebbe uno strumento in più per dare risposte in termini di crescita occupazionale, con il coinvolgimento di giovani e di cooperative” dice la Flai Cgil Sicilia. La legge regionale che la istituisce è del 2014 e nel 2017 è stata istituita anche al livello nazionale. “Per quanto riguarda la Sicilia – ha detto Ivana Galli, segretaria generale nazionale Flai – mancano i bandi di assegnazione”. “C’è un ritardo inammissibile – ha sostenuto Alfio Mannino, segretario generale della Flai Cgil Sicilia -, chiediamo che venga accelerato il censimento delle terre, che vengano emanati i bandi ma anche varate misure che favoriscano chi rileva le terre in termini organizzativi e di contesto”.
Nel resto del Paese, ha rilevato Galli, esperienze positive si contano in Lazio e Lombardia. “L’iniziativa di oggi – ha specificato la segretaria generale della Flai – è finalizzata a sollecitare la politica e le istituzioni ad attivarsi per non sprecare questa opportunità, individuando in primo luogo le priorità. Misure come la Banca della terra possono dare un contributo, specie se messe in sinergia con le azioni della strategia nazionale per le aree interne (Snai), al rilancio di queste ultime contrastando lo spopolamento e rilanciando economia e servizi in queste aree” ha concluso.
(AdnKronos)