Calciatore professionista e medico, in campo a 75 anni, record di longevità

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Un passato glorioso a difendere la  porta di importanti squadre di serie A. Tra una parata e l’altra  l’università e la laurea in Medicina. Ma il pallone sempre nel cuore.  Lamberto Boranga, medico ed ex calciatore professionista, non si ferma mai. Per lui c’è l’ennesimo ritorno da ‘numero 1’ a 75 anni: giocherà  in terza categoria con la Marottese: “Non mi sono pentito di avere  lasciato la Serie A per il camice”, spiega Lamberto Boranga in  un’intervista al giornale online dell’Enpam. L’ex calciatore di  Fiorentina, Reggiana, Cesena e Brescia, dice di avere attorno ai 50  anni e a quell’età sarebbe già un’impresa giocare un campionato di  calcio. “Quella dichiarata corrisponde tuttavia ‘all’età biologica’”,  afferma il medico Boranga.

© è in piena forma fisica, ha esperienza e forza di  volontà, che gli sono valsi un contratto, appena firmato, per giocare  come portiere nella Marottese, in terza categoria. Un ingaggio di metà stagione per la formazione seconda in classifica, che punta a vincere  il campionato marchigiano. In attesa di capire se si tratti di un  altro record mondiale collezionato, il professionista specializzato in Medicina dello sport, Interna e Cardiologia – ricorda l’Enpam – ha già contattato il suo preparatore per studiare un programma e trovare la  condizione fisica adatta al ruolo.

Boranga è appena tornato dagli europei di  atletica leggera master di Madrid, dove è arrivato primo nel salto in  alto, è pronto per iniziare il nuovo percorso di allenamento. “Questa  volta ho gareggiato solo per una disciplina – spiega l’atleta  sempreverde – mentre in campionato conto di giocare dai primi di  maggio”.        “Ho odiato gli attaccanti – ricorda l’ex portiere – ma solo perché  erano avversari e avevano l’obiettivo opposto al mio. Riva in  particolare era un rompiscatole, voleva sempre segnare e a quel tempo  era uno dei migliori del mondo”. Nei ricordi di una carriera, invece,  la parata più spettacolare è “su un tiro di Cappellini in  Fiorentina-Inter”, sottolinea Boranga. Acrobatico e muscolare “ero  molto più bravo a parare l’impossibile che le palle normali”, racconta di se, Boranga era anche diventato uno degli introvabili delle  figurine Panini, perché da riserva del Cesena, a inizio stagione, i  fotografi non gli avevano dato il credito che poi dimostrò di  meritare.

”Ero un calciatore diverso. Studiavo medicina – spiega – e  questa di per sé era una stranezza a quel tempo. Non era una cosa ben  vista, perché sul piano culturale ero capace di mettere in difficolta  un allenatore. Anche il Milan si interessò a me, ma ero percepito come uno che non poteva completamente dedicarsi alla carriera e la cosa non andò avanti”.

Qualche rimpianto? “Non mi sono pentito, da medico ho acquisito una  professionalità e ho avuto una lunga e soddisfacente carriera che il  calcio difficilmente mi avrebbe dato – afferma Boranga – Oggi pratico  anche il nuoto, l’atletica, il ciclismo e vado in palestra. Essere  medico – ammette poi, alzando appena il velo sul segreto della sua  longevità sportiva – mi ha aiutato, anche a trovare il migliore regime alimentare per la mia condizione fisica. Ho iniziato con il calcio in  terza categoria – conclude – e là vado a finire”.        (Frm/AdnKronos Salute)

 

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