La necessità di valorizzare l’artigianato, di guardare al terzo settore come una vera impresa sociale, di sostenere l’industria 4.0 e i processi di internazionalizzazione dei mercati. Sono questi alcuni dei temi emersi nell’incontro di oggi, a Palazzo d’Orleans, tra i rappresentanti del partenariato economico-sociale della Regione siciliana, su invito del presidente della Regione Nello Musumeci, e l’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale Roberto Lagalla. Obiettivo un confronto sui fabbisogni professionali e l’aggiornamento del catalogo regionale delle qualifiche.
“In Sicilia – ha sottolineato l’assessore – la formazione professionale ha spesso confuso l’obiettivo con la premessa, diventando sempre di più autoreferenziale e sempre meno utile alle crescenti e diversificate esigenze del mondo del lavoro. Con la nuova programmazione, intendiamo guardare al traguardo dell’occupazione immaginando, con la prossima imminente rimodulazione del fondo sociale europeo, di proporre una misura conformata sulle esigenze delle imprese e delle professioni. Speriamo così di ottenere un risultato nell’interesse della Sicilia, che vada a sostegno delle giovani generazioni, frenando la frustrazione di coloro che vivono nel precariato e soprattutto quell’esodo intellettuale che continua a impoverire il capitale umano siciliano”.
Fra gli argomenti di discussione, la legge 24 del ’76 che, secondo quanto dichiarato da molti tra i presenti, va profondamente revisionata perché non risponde più alle esigenze attuali del settore. Sollevato anche il problema dell’inadeguatezza, spesso riscontrata, della pubblica amministrazione nel rispondere con tempestività e qualità alle esigenze e ai fabbisogni del territorio. Tema su cui l’assessore Lagalla ha assicurato un lavoro in sintonia con gli assessorati alla Funzione pubblica e all’Economia.
“Non sfugge la difficoltà del raccordo tra mondo del lavoro, dell’istruzione e della formazione professionale ma abbiamo assoluto bisogno di avvicinare questi mondi – ha aggiunto Lagalla – Quella di oggi è una prima iniziava che guarda alla possibilità di analizzare i problemi e porre soluzioni sostenibili, grazie al contributo e all’impegno di tutti gli attori del sistema. Il governo ha infatti intenzione di declinare in termini di cooperazione le sue scelte strategiche”. Il coinvolgimento del partenariato nella programmazione delle azioni va proprio in questa direzione e consente di rafforzare la cooperazione tra le istituzioni e gli stakeholders, con un sistema strutturato di partecipazione. (Man/AdnKronos