Al 31 dicembre 2015 le istituzioni non profit attive in Italia erano 336.275: l’11,6% in più rispetto al 2011, e complessivamente impiegavano 5 milioni 529 mila volontari e 788 mila dipendenti. Rispetto al Censimento del 2011 il numero di volontari cresce del 16,2% mentre i lavoratori dipendenti aumentano del 15,8%. Lo sottolinea l’Istat nel ‘Censimento permanente delle Istituzioni non profit’, parlando di un “settore in espansione in un contesto economico caratterizzato da una fase recessiva profonda e prolungata (2011-2013) e da una successiva ripresa (2014-15).
Le istituzioni che operano grazie all’apporto di volontari sono 267.529, pari al 79,6% delle unità attive (+9,9% rispetto al 2011); quelle che dispongono di lavoratori dipendenti sono 55.196, pari al 16,4% delle istituzioni attive (+32,2% rispetto al 2011). Nel confronto con i dati rilevati nel 2011, tra le istituzioni con dipendenti diminuisce la dimensione media in termini di dipendenti, passando da 16 dipendenti per istituzione non profit a 14 nel 2015; tra le istituzioni con volontari aumenta invece lievemente la dimensione media in termini di volontari (21 volontari per istituzione nel 2015 a fronte dei 20 del 2011).
La distribuzione territoriale delle istituzioni non profit conferma una elevata concentrazione nell’Italia settentrionale (171.419 unità, pari al 51% del totale nazionale) rispetto al Centro (75.751 unità, pari al 22,5%) e al Mezzogiorno (89.105 unità, pari al 26,5%). La Lombardia e il Lazio sono sempre le regioni con la presenza più consistente di istituzioni non profit (con quote rispettivamente pari al 15,7 e al 9,2%), seguite da Veneto (8,9%), Piemonte (8,5%), Emilia-Romagna (8%) e Toscana (7,9%). Le regioni con la minore presenza di istituzioni sono la Valle d’Aosta (0,4%), il Molise (0,5%) e la Basilicata (1%).
Rapportando il numero di istituzioni alla popolazione residente è il Nord-est a mostrare l’incidenza maggiore (67,4 istituzioni ogni 10 mila abitanti). Il rapporto è elevato anche nel Centro (62,8) e nel Nord-ovest (57,7) mentre è più contenuto nelle Isole (46,8) e nel Sud (40,8).
La Provincia Autonoma di Trento presenta il rapporto più elevato, con 111,5 istituzioni ogni 10 mila abitanti, seguono la Valle d’Aosta (105,1 istituzioni per 10 mila abitanti) e la Provincia Autonoma di Bolzano (102,5), il Friuli-Venezia Giulia (83,8), l’Umbria (76,1), le Marche (74,4) e la Toscana (71,0).
Rispetto al 2011 il numero di istituzioni non profit cresce in tutte le regioni italiane, ad eccezione del Molise, che registra un lieve decremento (-2%). Aumenti particolarmente sostenuti si registrano in Campania (+33%), Lazio (+29,5%) e, in misura più contenuta, in Lombardia (+14,1%) e Sardegna (+12,2%).
Le istituzioni non profit attive al 31 dicembre 2015 contano sul contributo di 5.528.760 volontari e 788.126 lavoratori dipendenti. In media, l’organico è composto da 16 volontari e 2 dipendenti ma la composizione interna delle diverse tipologie di risorse impiegate varia notevolmente in relazione alle attività svolte, ai settori d’intervento, alla struttura organizzativa adottata e alla localizzazione. In particolare, nei settori della Sanità e dello Sviluppo economico e coesione sociale si riscontra, in media, una presenza molto più elevata di dipendenti pari rispettivamente a 15 e 14 unità di personale. (Mac/AdnKronos)