Corpi nudi come parte di una grande opera globale che astrae l’individuo per diventare qualcosa di più, che ammalia e sorprende. A Palermo la prima personale in assoluta di Spencer Tunick, “fotografo dei nudi”. In occasione di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, gli spazi di ZAC, il padiglione dedicato all’arte contemporanea ai Cantieri Culturali della Zisa, accoglieranno, dal 13 aprile al 2 giugno, “Nudes”, la mostra che ricostruisce la carriera del fotografo americano, classe 1967. Da Shanghai a Parigi, dall’Australia a Brooklyn, da ogni angolo del mondo, il nudo diventa arte con gli scatti di Spencer Tunick. “Milioni e milioni di persone che inviano la propria candidatura per partecipare a questi progetti- spiega Tunick a Siciliainformazioni – che accorrono da tutto il mondo, gente comune, attivisti, per far parte di una delle realizzazioni. Tutti volontari che prestano i loro corpi come elegante addobbo pittorico di una più grande rappresentazione, che unisce umano e urbano. Se dovessi pensare – continua il fotografo – a uno spazio per realizzare una foto di nudi a Palermo, sceglierei Piazza Pretoria, e magari prima o poi riuscirò a realizzare questa ipotesi”. Simili a sculture, le sue opere, rappresentano la condivisione di un’esperienza emotiva di liberazione, una forma di vulnerabilità sostenuta da una forza imperturbabile senza nessuna volgarità o ostentazione. Gli ambienti fotografici di Tunick manifestano un senso di unione , di emancipazione, di indipendenza estetica da qualsiasi forma di oppressione sessuale o intellettuale. Il modo di osservare e considerare i corpi di Spencer Tunick è talvolta in contraddizione con alcune visioni di nudità, per questo motivo l’autore decide di sfidare questa percezione invitando gli uomini a osservare le sue opere da un punto di vista estetico razionale e critico come attraverso la veduta di un obiettivo. L’artista offre inoltre, spunti di meditazione su singolo e moltitudine, su individualità e massa, e introduce pensieri sull’idea del corpo massificato. Infatti per lo più nelle sue istallazioni, compaiono gruppi numerosi di individui, maschili e femminili, che si misurano con spazi pubblici, piazze e monumenti, contesti naturali incontaminati, architettonici, luoghi simbolo di città internazionali, attenendosi rigorosamente alle istruzioni dell’artista. Solo in pochi casi, il fotografo ha ritratto nudi individuali o in piccoli gruppi, inserite comunque in situazioni insolite. In occasione di “ Nudes”, sono state riprodotte le gigantografie dei lavori più importanti di Tunick, da Monaco di Baviera a Mexico City, da Hull a Vienna, stampate su 14 teli di grande formato, con uno sviluppo pari a 3 metri per lato. Altre 54 immagini vengono presentate alla prima antologica a Palermo, in dimensioni più contenute, che ricostruiscono il suo percorso artistico: dai primi ritratti individuali di “American Zone”, attraverso “Nude adrift” ed i suoi “Early European Projects” sino alle prime riprese sulle masse, “Reaction Zone”, alla grande antropologia collettiva umana e allei mega-azioni di México City. A svelare il complesso lavoro che porta alla nascita di questi lavori saranno alcuni video, anch’essi parte integrante della narrazione proposta dall’antologica. Controverso e perseguitato sotto il profilo giudiziario, Spencer Tunick, ha avviato la sua attività espressiva con spiazzanti irruzioni di modelle nude nell’ambito dei centri più rigidamente incravattati di New York, nei templi d’acciaio e vetro del post calvinismo laicizzato, creando scandalo e subendo pesanti azioni legali da un’America che ama ancora coltivare, pubblicamente, un’anima puritana. Così il fotografo statunitense ha lasciato il proprio Paese per l’Europa o per l’Australia, luoghi meno sessuofobi, nei quali ha potuto realizzare performance di massa, grazie all’apporto gratuito delle modelle e dei modelli, presi dalla strada. Curata da Gerald Matt – sostenuta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, dalla Gam, Galleria d’Arte Moderna, e organizzazione dell’Accademia degli Offuscati – la mostra “Nudes”, consente di approfondire la conoscenza dell’artista che, dopo la nascita del progetto Naked negli Stati Uniti, ha fatto tappa a Londra, Lione, Melbourne, Montréal, Caracas, Santiago, San Paolo, Buenos Aires, Sydney, Newcastle, Roma e Vienna con interventi sempre diversi.
Il nudo diventa arte negli scatti di Spencer Tunick
Want create site? Find Free WordPress Themes and plugins.
Did you find apk for android? You can find new Free Android Games and apps.