“Il primo decreto che farò come ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico si chiamerà Decreto Dignità e servirà solo ed esclusivamente per ristabilire i diritti sociali dei cittadini. In questi anni, con la scusa dell’urgenza, sono stati fatti decreti per tutto e per il contrario di tutto. Fondamentalmente però sono sempre stati decreti che servivano per fare gli interessi dei partiti o dei loro amici. Pensiamo ad esempio ai decreti banche che hanno salvato delle posizioni di rendita e hanno massacrato i risparmiatori. Il tempo in cui lo Stato si comportava in questo modo è finito.
Il decreto dignità avrà quattro punti fondamentali:
1. Per le imprese elimineremo lo spesometro, redditometro e studi di settore. L’era della martirizzazione degli imprenditori è finita. Ora gli imprenditori avranno lo Stato dalla loro parte.
2. Disincentivare le delocalizzazioni: chi prende fondi pubblici non può andare all’estero. Se lo Stato ti dà una mano il lavoro lo devi creare in Italia e devi dare lavoro ben retribuito e tutelato ai lavoratori italiani.
3. Lotta alla precarietà. Il Jobs Act è andato nella direzione dell’eliminazione di diritti e tutele, noi faremo esattamente l’opposto.
4. Stop alla pubblicità del gioco d’azzardo, la ludopatia è ormai una piaga che ha segnato profondamente migliaia di famiglie italiane e intendiamo sanarla in maniera risoluta. Così come è vietata la pubblicità delle sigarette, sarà vietata quella del gioco d’azzardo. Entrambi nuocciono gravemente alla salute dei cittadini.
Sono quattro punti fondamentali da cui è necessario partire per ristabilire un principio che in questi anni è stato calpestato: il cittadino al centro. Infine nella legge di bilancio di quest’anno si dovrà avviare il fondo per il reddito di cittadinanza in modo da renderlo operativo il prima possibile. Non è possibile che ci sia gente che non riesce a campare mentre c’è chi percepisce pensioni d’oro e vitalizi. La dignità dei cittadini deve tornare al primo posto e tutti i nostri poteri al governo del Paese li useremo in quest’ottica e nell’interesse esclusivo degli italiani”.
Così scrive il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio dal Blog delle Stelle.
“Ieri ho fatto una video call con i rappresentanti dei riders, che è un termine inglese per definire i fattorini che, a bordo di bici, fanno consegne di pasti a domicilio. Con questi ragazzi abbiamo parlato in maniera molto libera e diretta. Sono una categoria nuova di lavoratori che non hanno praticamente nessuna tutela in questo momento. A loro vogliamo garantire diritti come tutti gli altri lavoratori e con il Decreto Dignità lo faremo. A breve ci sarà anche un incontro con i loro datori di lavoro” aggiunge Di Maio – “Questi ragazzi avranno finalmente tutte le tutele Inps e Inail, un salario minimo orario e vogliamo espressamente proibire la retribuzione a cottimo. Porteremo questo decreto al primo consiglio dei ministri utile, spero entro la fine di giugno in modo da risolvere la situazione in poche settimane. Con questo decreto facciamo anche un’altra cosa: creiamo un precedente internazionale per tutti i lavoratori “digitali”. Perché in Italia nel 2018 ci sono nuove categorie di lavoratori che le norme non sanno come e dove collocare. Questo vale per i riders, ma anche per tantissimi giovani che hanno iniziato la loro carriera con lavori nuovi e “on demand”.
I riders sono simbolo di una generazione abbandonata, ma che da oggi ha lo Stato dalla sua parte. Finora i loro problemi di precarietà e sicurezza sono stati sottovalutati o ancora peggio ignorati. Questi ragazzi rischiano la vita e nessuna assicurazione li tutela. È davvero incredibile che sia passato così tanto tempo prima che venissero riconosciuti loro i diritti elementari. Col Decreto Dignità finalmente pare sarà così.
“Da oggi comincia la lotta al precariato giovanile. Voglio che i giovani sappiano che c’è un ministero che sta lavorando per loro. I governi precedenti li hanno resi invisibili e senza voce, a volte persino insultati, noi da oggi per la prima volta diamo loro voce e dignità. Loro li volevano deboli, noi li vogliamo come colonna portante del cambiamento”.
Di Battista poi scende nei dettagli e aggiunge:
“Impedire le delocalizzazioni alle aziende che hanno preso finanziamenti statali – a meno che non restituiscano tutto – è sacrosanto. Come è altrettanto sacrosanto eliminare gli studi di settore che hanno massacrato la piccola e media impresa. E non solo è sacrosanto, è etico farla finita, una volta per tutte, con la pubblicità del gioco d’azzardo. Perché, proprio come ha scritto Luigi, il gioco d’azzardo nuoce gravemente alla salute fisica, sociale ed economica dei cittadini. Allo stesso tempo occorre portare avanti con rapidità un pacchetto anti-corruzione durissimo. La corruzione sta uccidendo il nostro Paese e, oltretutto, è l’arma principale in mano alle mafie. Sulla questione “Stadio della Roma” vi dico che se avessimo pensato che la nascita, la crescita e le vittorie del Movimento 5 Stelle avrebbero sconfitto la corruzione non ci saremmo sgolati per cinque anni nel chiedere più risorse per le intercettazioni, gli agenti sotto-copertura da infiltrare nella pubblica amministrazione e lo stop alla prescrizione nel momento in cui inizia il processo. Ora queste proposte possono diventare leggi dello Stato. Inoltre è urgente intervenire sul conflitto di interessi, che riguarda il Paese intero”.
Di Battista non nutre nessuna simpatia nei confronti di Salvini, che attacca spesso e su vari fronti, coglie quindi l’occasione per ribadire che:
“Al contrario non è affatto urgente – anche perché sarebbe del tutto fuori dal tempo – l’eliminazione dei limiti all’uso dei contanti. Ho letto che ne ha parlato, a titolo personale, Salvini. Ognuno ha il diritto di esprimere la sua opinione ma questa proposta, non essendo contenuta nel contratto di governo, non si farà. La strada giusta è proprio quella indicata da Luigi: eliminare i costi sull’uso del bancomat.
In Silicon Valley – che per molte cose non rappresenta il paradiso in terra – le più grandi compagnie del mondo stanno investendo sui pagamenti digitali. Jack Dorsey, il creatore di Twitter, è anche amministratore delegato di Square Inc., una società che da diversi anni ha progettato un software che consente a chiunque di accettare pagamenti con la carta di credito utilizzando il proprio cellulare.
Io non penso mica alla sparizione dei contanti (prima la politica deve far capire alle banche chi comanda) ma vi dico che una parte di mondo va in quella direzione. Non tutto il mondo ovviamente, quello del crimine sarebbe più che felice dell’eliminazione del tetto sul contante, ma non verrà accontentato mai!”