Sparatoria di via Aosta a Palermo, scattano tre fermi. Alla base una “vendetta d’onore”

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Gli agenti della squadra mobile, guidata da Rodolfo Ruperti, hanno fermato Silvestro Sardina (detto Silvio), il padre Francesco Paolo Sardina (detto Paoluzzo) e il cugino Juzef Sardina (detto ‘u tunisino), su richiesta del procuratore aggiunto Ennio Petrigni.Tutti responsabili della sparatoria avvenuta la sera del 2 gennaio in via Brigata d’ Aosta al n. 56.L’accusa è di duplice tentato omicidio.

Secondo quanto accertato dalla squadra mobile grazie alle intercettazioni Gaetano La Vecchia, ferito con tre colpi di pistola all’inguine avrebbe avuto una relazione extraconiugale con la moglie di Silvio Sardina.
Sia i la Vecchia che i Sardina e i Fragale abitano nello stesso palazzo. E sembra che i Sardina non avrebbero accettato di diventare lo zimbello dello stabile.

A incastrare i tre fermati la ricostruzione della telefonata anonima che avvertiva della sparatoria, partita da una cabina di corso dei Mille da dove in uomo forniva anche il movente passionale  e poi leconversazioni dei giorni successivi. Le intercettazioni ambientali nella stanza dell’ospedale dove è ricoverato La Vecchia hanno subito fatto crollare l’alibi che Silvio Sardina aveva fornito nelle ore successive all’azione punitiva.

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