Un quartiere di Palermo tra muri e palazzi tutti uguali con due scuole, l’istituto Sciascia e Falcone insieme alla chiesa, come unico briciolo di apparente vivere civile . Stiamo parlando dello Zen con i suoi 15.000 abitanti, di cui la metà donne, alcune delle quali relegate in casa.
Per molte di loro l’unico svago è prendersi cura della famiglia e della casa dedicandosi anche a crescere figli spesso in assenza di padri arrestati o che nel tempo le hanno abbandonate.
E’ in questo questo contesto che si inserisce il lavoro della Associazione Handala, nata nel 2008 e che da tempo svolge attività tra le strade dello Zen2 rivolte per lo più al recupero dei ragazzi e delle donne.
“Il nostro spazio- spiega Lara Salamone– reponsabile del centro, nasce per consentire alle donne ( le meno emancipate e coraggiose) a vivere un luogo solidale e non giudicante, dove far crescere attraverso le nostre attività ( dal recupero scolastico ai laboratori passando dalla joga ai corsi pre-parto ) la loro autostima”.
Un quartiere chiuso come chiuse e spesso diffidenti sono alcune donne che vi abitano ma è questa la vera sfida dell’associazione, portarle fuori.
”Inizialmente siamo noi a bussare alle loro porte- continua Salamone- spieghiamo chi siamo e magari ci ritorniamo, rimanendo sempre sulla soglia, per altre quattro o cinque volte. Quando ci offrono un caffè vuol dire che già abbiamo abbattuto la loro resistenza ma la vera vittoria e portarle al centro e coinvolgerle”.
Un percorso che, come spesso accade a diversi centri o associazioni, è pieno di insidie soprattutto quelle economiche nonostante la partecipazione a alcuni bandi.
” Abbiamo organizzato una racconlta fondi, non possiamo arrenderci adesso- sottolinea Salamone-ci occorrono fino a giugno 10.000 euro poi confidiamo nei bandi. Per questo chiediamo il sostegno di tutti e chi vorrà potrà contattarci alla mail ass.Handala@gmail.com o tramite la nostra pagina Facebook”.