Renzi è uno, ma le correnti renziane sono molte in Sicilia

Rosario Crocetta è più renziano di Renzi, è così che ha dichiarato. Fabrizio Ferrandelli è renziano, ma non è seguace di Faraone. Giuseppe Lupo, ex segretario del Pd, è renziano della “seconda ora”, successiva alla Leopolda fiorentina, e manifesta la sua ortodossia, pur potendo contare su una nutrita schiera di seguaci che fra Renzi e lui, sceglierebbero lui.

Il deputato regionale Lupo non crede affatto che la Leopolda di Sicilia, in dirittura d’arrivo a Palermo, sia piuttosto una Faraona, come vorrebbe Fabrizio Ferrandelli (“Io non andrò. Semplicemente perché non è la Leopolda ma la Faraona e non sono faraoniano. Sono renziano, e l’unica Leopolda che conosco è quella che si tiene alla Stazione di Firenze”) e che la posizione di Fabrizio Ferrrandelli sia isolata. Una ipotesi probabile, sulla quale però è meglio non scommettere.

Ad appena un anno dall’ingresso a Palazzo Chigi ed a quattordici mesi circa dal successo alle primarie, Matteo Renzi entra, almeno in Sicilia, nella fase due, quella che propone la diversificazione delle appartenenze. Ormai senza rivali, il leader dispone di una platea così vasta che può permettersi lo spacchettamento. Che è cosa diversa dallo sparigliamento o dalla guerriglia. I seguaci aderiscono all’idea del Leader, ma vogliono mantenere una identità e soprattutto le diversità originarie. Insomma, si può stare tutti con Renzi, ma ciò non vuol dire che bisogna andare a nozze con Davide Faraone.

La seconda fase, inoltre, è caratterizzata da massicce adesioni, la cui provenienza è inevitabilmente composita e fa arricciare il naso ai nativi. Che si sentono “minacciati” dagli intrusi o credono, legittimamente, che i nuovi arrivati dovrebbero stare in stand by o subire un esame del sangue e, se va bene, un lavacro battesimale.

La Leopolda, faraona o meno, sarà molto affollata. Si sono accreditati in tanti di colore e carriere diverse, un po’ incuriositi, interessati o semplicemente invitati o convinti che fa “status” visto le cose come stanno. Insomma, meglio salire in sella nel “presente che è già futuro”, come recita lo slogan della Leopolda 2.0 di Sicilia. Una consuetudine che non ha confini geografici e temporali e non riguarda Renzi, Faraone, Lupo o Ferrandelli. E’ così e basta.