Bimbo di 8 anni in vendita per
30mila euro: arresti a Messina

Bimbo di 8 anni in vendita per <br /> 30mila euro: arresti a Messina

I carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno sventato il tentativo di compravendita di un bimbo rumeno. Eseguiti otto fermi.

Gli indagati devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù. I militari hanno notificato sei provvedimenti di fermo d’indiziato di delitto, emessi dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia ad altrettanti cittadini italiani, ed eseguito analoghi provvedimenti d’iniziativa nei confronti di due cittadini rumeni.

La complessa e delicata indagine si è dipanata tra la Sicilia, la Toscana, dove uno dei fermati poteva vantare solidi appoggi, e la Romania, ed ha permesso ai militari del Nucleo Investigativo di sventare il tentativo di alcuni pregiudicati della provincia di Messina di vendere, dopo averlo a loro volta acquistato in Romania, un bambino di 8 anni ad una coppia della zona, animata dal desiderio di avere un figlio e che non ha esitato a pagare in contanti la somma di 30 mila euro per entrare in possesso del minore, invece che seguire la regolare procedura della richiesta di adozione.

Gli 8 fermati si trovano ora tutti in carcere, in attesa di essere interrogati dal magistrato.

I carabinieri, nel corso delle indagini, hanno scoperto che una donna, C.N.L.M., di 48 anni, ed il marito, C.N.C., di 57 anni, tramite Vincenzo Nibali, 47 anni, di Castell’Umberto (Me), si sarebbero rivolti ad un pregiudicato di Tortorici, sempre nel messinese, Aldo Galati Rando, 54 anni, affinche’ dietro il pagamento di 30 mila euro, individuasse una famiglia disposta, a cedere loro il proprio figlio.

Il pagamento è avvenuto lo scorso 17 gennaio, in piena notte, in una zona impervia tra le montagne dei Nebrodi, con modalita’ che hanno testimoniato la sicura consapevolezza degli indagati di commettere un grave reato. Subito dopo un quinto indagato, Franco Galati Rando, 46 anni, anche lui di Tortorici, avrebbe iniziato le ricerche del bambino, dapprima in Sicilia in ambienti degradati e mal frequentati, appoggiandosi a pregiudicati di varie nazionalita’, tuttavia sempre senza successo. Successivamente ha lasciato la Sicilia, recandosi dapprima in Toscana e poi in Romania, dove sarebbe entrato in contatto con un pregiudicato brindisino ma domiciliato in Romania, Vito Calianno, 43 anni, che gli avrebbe offerto il suo aiuto per muoversi in ambienti delle periferie rumene. La ricerca e’ stata in questo caso fruttuosa, avendo Calianno individuato in breve tempo una famiglia disposta a vendere uno dei numerosi figli. E cosi’, lo scorso 23 febbraio, i due pregiudicati italiani, con la madre rumena del piccolo venduto come un oggetto, lo stesso bimbo ed uno dei fratelli della donna, sono partiti in auto dalla Romania alla volta della Sicilia.

Da quanto è emerso dalle indagini, la presenza della madre, R.J, 37 anni, e del fratello R.I.R., 20 anni, aveva lo scopo di controllare la sistemazione trovata in Italia per il piccolo, ma anche quello di incassare quanto pattuito e che sarebbe servito per ingrandire la casa di famiglia in Romania. Ma l’intento criminoso e’ stato sventato dai Carabinieri appena il quintetto e’ sbarcato al porto di Messina. Qui sono stati fermati i quattro con il bambino provenienti dalla Romania, mentre i restanti protagonisti della vicenda, che attendevano la consegna a Tortorici, sono stati sottoposti allo stesso provvedimento poco dopo. Nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti i militari hanno trovato e sequestrato documenti utili al prosieguo delle indagini nonche’ munizioni di vario calibro illegalmente detenute. Su disposizione dell’autorita’ giudiziaria le due donne, C.N.L.M. e R.J., sono state condotte presso la casa circondariale di Catania, mentre i sei uomini presso quella di Messina Gazzi, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Il minore invece e’ stato affidato, su disposizione della Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Messina, ad una locale struttura assistenziale.

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