Seabag Original Underwater è la borsa impermeabile e galleggiante che spopola sia in Italia che Oltreoceano. Ideata e prodotta a Palermo da una coppia di imprenditori palermitani, Giuseppe Lucido e Rossana Lo Dato (insigniti del Cerisdi Awards), ha subito avuto successo nelle spiagge di tutto il mondo
“Il nostro brand nasce in Sicilia, a Trabia abbiamo il centro creativo e il laboratorio di ricerca e sviluppo, il nostro team è composto da creativi, esperti di marketing e tecnici di prodotto in grado di coniugare design e tecnica”.
Che cosa è Seabag?
“La Seabag è una borsa subacquea e galleggiante, capace di resistere ad elevate pressioni, abbiamo utilizzato una specifica cerniera in uso nelle mute stagne, che garantisce la totale ermeticità e permette di custodire tutti gli oggetti personali all’interno. E’ gonfiabile e galleggia ed è utile –ovviamente- in spiaggia come in acqua, in spiaggia possiamo utilizzarla anche come cuscinetto e in acqua per le attività sportive, dal kitesurf al surf. In barca è molto utile. Sono diverse le modalità di trasporto di questa borsa generalmente fornita di una cintura waterproof”.
Il mercato è affollato e siete competitivi o…
“Oggi non abbiamo competitor in questo settore, ci sono dei prodotti simili ma con caratteristiche totalmente diverse, si tratta di custodie piuttosto rigide che bisogna legare comunque al polpaccio per fare nuoto in acque libere. Il nostro è il primo prodotto che agevola i movimenti durante una nuotata. Viene fornito di un telo-pareo di forma circolare che risponde anch’esso ad una specifica esigenza perché permette di orientarsi verso il sole senza doversi sollevare”.
Ha altre specificità il prodotto?
“Abbiamo utilizzato una tecno-fibra ultraleggera e quindi siamo andati un po’ in controcorrente, un prodotto un po’ più trasversale rispetto a quello tradizionale in microfibra. I nostri materiali e tutti i nostri semilavorati sono prodotti in Italia e sono trasformati nella nostra unità produttiva di Trabia dove abbiamo, come dicevo prima, il laboratorio di ricerca e sviluppo. Le modalità di trasporto della borsa sono diverse, possiamo utilizzarla come una tracolla, un monospalla o anche come un marsupio”.
Vi servite del web per commmercializzare i vostri prodotti.
“Il modello di vendita si basa tutto sul web, raggiungiamo così quasi tutti i clienti in ogni parte del mondo, laddove non possiamo arrivare con il sito siamo presenti con una rete di distributori, ci serviamo del canale B2B cioè tutti i club nautici, i diving e coloro che sono interessati al prodotto, anche con delle personalizzazioni. Siamo presenti anche negli Stati Uniti dove abbiamo anche un sito residente, in Australia, in Brasile e in Messico”.
Come spiegate il successo della borsa?
“I media ci hanno dato una mano, siamo stati recensiti su tutte le riviste del settore, da Nautica a Fare Vela, recentemente abbiamo anche vinto un premio negli Stati Uniti proprio per il processo innovativo e siamo stati addirittura individuati come Made in Siciliy e non Made in Italy, questo è un vanto che sicuramente va sottolineato”.
Quali sono i vostri obiettivi, le prospettive, i programmi?
“Noi ci occupiamo di processi innovativi volti a creare linee di accessori per il mare e il tempo libero, quindi vogliamo allargare non solo la collezione ma anche lo spettro di prodotti che pensiamo di lanciare sul mercato. Partiamo dalla Sicilia e vogliamo valorizzare anche un territorio e non è un caso infatti che abbia scelto Trabia. Vogliamo consolidare la distribuzione diretta, non far parte di una filiera distributiva che consideriamo effimera e abbiamo escluso in partenza perché ci avrebbe permesso di lanciare un prodotto Made in Italy, trasformato in Italia e con costi che gravano sui prodotti italiani. Quindi abbiamo escluso tutta la filiera, non siamo presenti nei negozi e quindi – ovviamente – pensiamo di potenziare questo canale diretto con la nascita addirittura di alcuni shop diretti nel prossimo futuro”.











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