«Noi con Salvini» espugna Canicattì, nell’Agrigentino, grazie all’ex portavoce grillino Giuseppe Castelnuovo, un imprenditore locale. Ma il M5S smentisce. “E’ una notizia falsa – dicono i 14 deputati all’ ARS -, non c’era alcun gruppo M5S a Canicattì, con tanto di portavoce, ora passato con Salvini. Gli unici soggetti autorizzati all’uso del simbolo in provincia di Agrigento sono il deputato regionale Matteo Mangiacavallo e quattro consiglieri comunali eletti durante le amministrative. Chi altri si fregia della bandiera e del nome del Movimento è soltanto un abusivo”.
E’ stato Angelo Attaguile (nella foto), segretario nazionale e coordinatore in Sicilia di Noi con Salvini, a scegliere Castelnuovo per l’incarico di responsabile per il territorio di Canicattì e componente della costituenda commissione di garanzia regionale. «Il nostro movimento ha bisogno di persone serie, competenti e soprattutto disposte a dare un contributo spassionato nell’interesse della collettività – spiega Attaguile – siamo felici che il progetto di governo proposto da Matteo Salvini stia facendo tornare la voglia di far politica attiva a tanta gente perbene, allontanatasi da tempo perché delusa».
Giuseppe Castelnuovo, 43enne, ha partecipato alle primarie per le elezioni europee e ed è stato mmembro della sottocommissione all’Assemblea regionale siciliana che si occupa di Territorio e Ambiente. «Questa volta – avverte Castelnuovo – si cambia musica, insieme per un cambiamento vero, per una democrazia partecipata, con delle regole ben precise e un programma chiaro».
Reazione furente dei grillini siciliani . “E’ circolata, nelle scorse ore, la “notizia” del “cambio di casacca” di “un gruppo di attivisti del M5S di Canicattì, comprensivi di portavoce, che avrebbero svestito quella dei Cinquestelle per indossare quella leghista di Matteo Salvini”, precisa Matteo Mangiacavallo del M5S. “Esistono i Meetup – continua – sono gruppi di lavoro che aderiscono ai principi e al programma del M5S. Ma nessun Meetup può chiamarsi Movimento 5 Stelle, né, tantomeno, può utilizzarne il simbolo senza autorizzazione. E’ oltremodo scorretto citare il M5S, con comunicati stampa e non, per un proprio tornaconto personale”.
“Per prevenire casi come quello di queste ore, in cui l’abuso è plateale – conclude Mangiacavallo – vengono inviate le ‘diffide all’utilizzo del simbolo’. Quelle diffide, però, che sarebbero sacrosante, vengono sempre male interpretate come ‘espulsioni’ e i responsabili degli abusi finiscono per passare per martiri. Per la cronaca, a Canicattì esiste un Meetup denominato ‘Canicattì in Movimento’ e quello non si è ancora sciolto sotto il sole della Padania. Le ‘non notizie’ avranno un appeal giornalistico, ma non ci interessano”.











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