“Cultura civica, senso dello Stato, amore per quello che facciamo. Se riusciamo a costruire una cultura della coscienza e della dignita’ facendo il nostro dovere senza clamore possiamo da semplici cittadini essere degli eroi silenziosi coltivando quella legalita’ e quel rispetto per la democrazia che sono stati punti centrali del sacrificio di eroi come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tutti gli altri magistrati, uomini e donne delle forze dell’ordine che hanno perso la vita per mano mafiosa. Dobbiamo essere capaci di costruire le coscienze non solo sul paradigma dei morti ma anche sulla coscienza civile che deve essere viva e dei vivi”. Lo afferma Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, con riferimento alle indagini che riguardano l’arresto dell’ex presidente di Sicindustria Antonello Montante, in vista della ricorrenza della Strage di Capaci.
“La corruzione – prosegue – e’ anche una zavorra per lo sviluppo. Un fenomeno ormai dilagante davanti al quale non bastano sanzioni e azioni repressive. Per arginarla serve una nuova educazione all’etica che parta anche dalle famiglie, primo nucleo di formazione delle future generazioni. Si e’ smarrita la strada della dignita’. Negli ultimi decenni si e’ finito con il tollerare furbetti e mascalzoni a vario titolo, l’arte di arrangiarsi anche superando i confini del lecito con una subcultura ammiccante e prevaricatrice nei confronti di scorciatoie, opportunismi e sete di arrivismo e potere”.
“A parole tutti sanno essere professori di etica, ma viviamo una fase involutiva e i cittadini hanno finito con l’abituarsi alla piaga della corruzione. Se chi commette un illecito – sottolinea Di Dio – non viene piu’ messo ai margini, isolato, il rischio e’ che prevalga una sorta di ‘giustificazione’, se non peggio assuefazione. Si continuano a spendere fiumi di inchiostro sul tema della legalita’ – conclude la presidente di Confcommercio Palermo -, ma occorrerebbe parlarne meno e metterla piu’ in pratica, perche’ emergano quei modelli silenziosi di semplice normalita’ a fare il proprio dovere, innanzi tutto per se stessi”. (ITALPRESS) ”