Una bandiera blu al vento da piu’ di trent’anni e’ sinonimo di acque cristalline. Quel vessillo quest’anno e’ un vanto per ben 175 comuni italiani (solo sei in Sicilia). Il Codacons ha deciso di vederci chiaro sulle assegnazioni delle bandiere blu e presenta oggi una istanza di accesso alla FEE Italia, succursale della “Foundation for Environmental Education”. “Abbiamo deciso di vederci chiaro sulla distribuzione di vessilli, anche alla luce di alcune proteste ricevute – spiega il Codacons – Per questo chiediamo alla FEE Italia di documentare e rendere pubbliche tutte le verifiche eseguite per accertare la qualita’ delle acque ed i prelievi e le analisi effettuate per ognuna delle 368 spiagge ‘piu’ belle d’italia’. Non solo. Il Codacons chiede di avere accesso alle verifiche effettuate circa l’effettiva pulizia delle spiagge, la tutela degli ecosistemi marini, le verifiche sulla presenza dei cestini per la raccolta differenziata per i rifiuti ‘regolarmente mantenuti in ordine’, la presenza di servizi igienici con smaltimento controllato delle acque reflue, le verifiche effettuate circa il divieto di ogni tipo di discarica, il continuo monitoraggio degli habitat marini e lacustri; l’esistenza di piani di emergenza per la sicurezza ambientale, fino alla presenza di una fonte di acqua potabile sulle spiagge. Qualora non dovessimo avere risposte all’istanza d’accesso, fa sapere il Codacons, non esiteremo a presentare un esposto in Procura, per tutelare i consumatori utenti delle spiagge”.
(ITALPRESS).