Mattarella: “Governo di attesa o di servizio fino a luglio-ottobre”

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“Un governo neutrale rispetto alle forze  politiche, di servizio, di garanzia” con una mission e un orizzonte  temporale ben definiti: consentire nel frattempo alle forze politiche  di ricercare ancora intese per dar vita ad un esecutivo politico. E se questo si rivelasse ancora impossibile, come verificato in questo mese di consultazioni, arrivare a dicembre per approvare la manovra  economica ed evitare gli aumenti dell’Iva, per poi tornare al voto  all’inizio del prossimo anno. Dopo aver verificato anche oggi che  all’orizzonte non vi sono possibilità di dar vita a maggioranze  parlamentari in grado di sostenere un governo, il Presidente della  Repubblica, Sergio Mattarella, ritiene che ormai il Paese non possa  più permettersi di rimanere senza un esecutivo nel pieno delle  funzioni.

Per questo, parlando per otto minuti alla loggia alla Vetrata, pone i  partiti di fronte alle loro responsabilità: “scelgano, con il loro  libero comportamento, nella sede propria, il Parlamento, tra queste  soluzioni alternative: dare pienezza di funzioni a un governo che stia in carica finché, fra di loro, non si raggiunga un’intesa per una  maggioranza politica e, comunque, non oltre la fine dell’anno. Oppure  nuove elezioni subito, nel mese di luglio, ovvero in autunno”.

Il Capo dello Stato non esclude a priori che le urne si possano aprire con gli ombrelloni, in pieno luglio, domenica 22. E’ infatti quella la prima data utile, perché è impossibile pensare che un eventuale  scioglimento delle Camere, una volta sfiduciato il governo, possa  arrivare prima di una decina di giorni. Da quel momento scatterebbero  i 60 giorni che debbono trascorrere prima del voto.

Intanto il primo passo da compiere è la  scelta del presidente incaricato di formare il nuovo governo, con la  convocazione attesa tra domani e mercoledì, anche se non si esclude  una chiamata giovedì. Il totonomi è ormai partito da giorni, anche in  riferimento alla compagine ministeriale, ma la situazione è ancora  fluida. Anche perché non mancano i dubbi di chi preferisce conservare  l’incarico attuale, piuttosto che lasciarlo per un mandato comunque  limitato nel tempo.        Con un vincolo che Mattarella porrà per assicurare la neutralità  dell’esecutivo: “chiederò ai suoi componenti l’impegno a non candidarsi alle elezioni”.

La preoccupazione del Capo dello Stato è  infatti di garantire che nessuno possa utilizzare Palazzo Chigi come  palcoscenico per la prossima campagna elettorale.

Né l’attuale gabinetto, che Mattarella comunque ringrazia per il  lavoro svolto e che sta svolgendo, tra l’altro figlio di un Parlamento e una maggioranza che non ci sono più. Né un governo politico di  minoranza o bocciato dalle Camere. “Ritengo, in queste condizioni, che sia più rispettoso della logica democratica -spiega il Presidente  della Repubblica- che a portare alle elezioni sia un governo non di  parte”.

L’orizzonte elettorale viene quindi messo da Mattarella  nel novero delle cose possibili, senza tacere i pericoli che questo  comporterebbe, arrivandoci appunto senza aver approvato la legge di  Stabilità e con l’esercizio provvisorio. Soprattutto se si votasse in  autunno.

Il rischio, avverte il Capo dello Stato, è “che non vi sia, dopo il  voto, il tempo per elaborare e approvare la manovra finanziaria e il  bilancio dello Stato per il prossimo anno. Con il conseguente,  inevitabile, aumento dell’Iva e con gli effetti recessivi che  l’aumento di questa tassa provocherebbe. Va considerato anche il  rischio ulteriore di esporre la nostra situazione economica a manovre  e a offensive della speculazione finanziaria sui mercati  internazionali”.

Infine l’appello ad appoggiare il governo di servizio in vista degli  imminenti appuntamenti europei: “continuo ad auspicare un governo con  pienezza di funzioni -afferma il Presidente della Repubblica- che  abbia titolo pieno per rappresentare l’Italia nelle imminenti e  importanti scadenze nella Unione Europea, dove in giugno si  assumeranno decisioni che riguardano gli immigrati, il bilancio dei  prossimi sette anni, la moneta comune”.        (Sam/Adnkronos)

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