Truffa all’Agea e all’Ue per 10 milioni di euro. Scattano 45 misure cautelari in tutta la Sicilia

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Una maxi truffa all’Agenzia per le
erogazioni in agricoltura è stata scoperta a Enna, dove Carabinieri e
Guardia di finanza hanno dato esecuzione a un’ordinanza di
applicazione di misure cautelari, personali e reali, a carico di 45
persone. Tutte sono ritenute responsabili a vario titolo di
associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffa
aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ricettazione,
riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza
illecita, autoriciclaggio e falso commesso da pubblico ufficiale e da
privato.

In particolare, per 9 persone sono stati disposti gli arresti
domiciliari, per 18 l’obbligo di presentazione alla polizia
giudiziaria, mentre 18 risultano indagate in stato di libertà. Per
tutti è stato disposto il sequestro preventivo funzionale alla futura
adozione della confisca per equivalente per un importo complessivo di
circa 8 milioni a cui vanno aggiunti oltre 2 milioni sequestrati a più
riprese dai carabinieri e dai finanzieri.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Enna su
richiesta della locale Procura e sono stati eseguiti dai militari dei
Comandi provinciali di Enna, Messina e Catania e dai finanzieri di
Enna. L’operazione, a cui hanno partecipato oltre 150 tra carabinieri,
finanzieri e carabinieri forestali, scaturisce da un’inchiesta
denominata ‘Maglie larghe’, nata nel 2015 e protrattasi fino alla metà
del 2017. Attraverso accertamenti documentali, servizi di
osservazione, controllo e pedinamento e intercettazioni telefoniche
gli investigatori hanno portato alla luce “un collaudato sistema
affaristico-criminale” che puntava all’illecita acquisizione di
contributi comunitari attraverso l’Agea (Agenzia per le erogazioni in
agricoltura).

Gli indagati, dichiarando falsamente la proprietà o l’affitto di
terreni principalmente in Sicilia, ma anche in diverse altre regioni
per un totale di oltre 25.000 particelle catastali esaminate
sull’intero territorio nazionale, avrebbero indebitamente percepito,
dal 2005 a oggi, contributi comunitari per un valore che supera i 10
milioni di euro.

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