I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche, a che punto siamo, ad oggi: Openpolis, lo ricordiamo, è un osservatorio civico della politica italiana che si occupa di accesso ai dati pubblici. Promuove progetti e piattaforme web volte alla partecipazione democratica dei cittadini e al confronto con i politici e i decisori pubblici. Assume la veste giuridica di associazione di promozione sociale ed è rappresentante italiana per le Parliamentary Informatics Organizations (PMO).
77 giorni senza governo
Sono passati oltre 2 mesi dalle elezioni del 4 marzo. È la seconda attesa più lunga della storia repubblicana per la formazione di un esecutivo. Ci stiamo avvicinando agli 83 giorni che sono stati necessari per la formazione del governo Amato dopo le elezioni del 6 aprile 1992.
6 voti di margine
Un possibile governo M5s-Lega avrebbe un vantaggio numerico molto limitato al senato. I due gruppi parlamentari assieme totalizzano 167 senatori. Con gli attuali 320 parlamentari a Palazzo Madama, il governo al senato avrebbe solo 6 voti di margine per governare.
1.008 proposte di legge depositate
In attesa del governo, il parlamento non è ancora nel pieno delle sue funzioni e diversi suoi organi – come le commissioni e le giunte – non sono state istituite. Deputati e senatori possono presentare atti che però non vengono discussi e votati.
10 parlamentari incompatibili
3 sindaci di comuni con oltre 15.000 abitanti, e di 7 membri di giunte regionali, tra cui il presidente della regione Abruzzo Luciano D’Alfonso. Senza la giunta delle elezioni nessuno, almeno al livello parlamentare, può contestare la compatibilità dei due incarichi. Con l’elezione a governatore della regione Friuli-Venezia Giulia Massimilano Fedriga aveva assunto una carica incompatibile con il mandato parlamentare. Dopo la denuncia di Openpolis, l’esponente della Lega aveva promesso di dimettersi da membro della camera e l’ha fatto: Fedriga ha così risolto l’incompatibilità che lo riguardava, optando per la carica di presidente di giunta regionale. Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento, ad un altro Consiglio o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo. Sono ora 10 i parlamentari che ancora svolgono un incarico incompatibile con il mandato di deputato e senatore. Mentre per la maggior parte la scelta è quella di rimanere a Montecitorio o a Palazzo Madama,due parlamentari hanno dichiarato di voler fare come Fedriga, lasciando quindi il parlamento per proseguire l’incarico a livello regionale e sono Lara Magoni e Claudia Maria Terzi, rispettivamente assessore alle infrastrutture e allo sport nella neonata giunta Fontana in Lombardia. La prima ha dichiarato di aver già comunicato a Palazzo Madama la sua opzione, mentre la seconda vuole aspettare che la giunta per le elezioni della camera, organo che si deve ancora formare, la dichiari incompatibile. Magoni e Terzi hanno dichiarato di voler mantenere l’incarico in regione, perché non si dimettono dal parlamento e risolvono l’incompatibilità? Perché non fare come Fedriga e dimettersi realmente?Continuare a prorogare questa situazione di transizione approfittando dello stallo politico che sta vivendo il nostro parlamento, non è sicuramente una scelta rispettosa nei confronti delle istituzioni che si rappresentano. Ovviamente l’appello a risolvere quanto prima le incompatibilità è rivolto anche a coloro che invece hanno deciso di proseguire con il mandato parlamentare, ma che ancora mantengono un incarico che per legge non possono avere. Per dovere di cronaca è giusto specificare la posizione di ognuno di loro, dichiarata nelle interviste di Agi (Agenzia Giornalistica Italia):
- Acquaroli Francesco (Fdi) Sindaco Comune di Potenza Picena. Il suo staff ha dichiarato: “Acquaroli opterà nel rispetto dei tempi e termini previsti dalla legge. Al momento sta espletando delle questioni importanti rimaste in essere al Comune. In ogni caso, Potenza Picena andrà al voto il prossimo anno”;
- Cannizzaro Francesco (Fi) Consigliere Regione Calabria. Il suo staff ha dichiarato: “Non ha ancora espresso l’opzione”;
- D’Alfonso Luciano (Pd) Governatore Abruzzo. Dichiarato compatibile dalla giunta delle elezioni della regione Abruzzo, ha dichiarato di voler proseguire con il doppio incarico finché il regolamento glielo consente. Cioè finché la giunta delle elezioni del senato non lo dichiara incompatibile, costringendolo quindi a scegliere uno dei due incarichi;
- Ferro Wanda (Fdi) Consigliere Regione Calabria. Il suo staff ha dichiarato “rimarrà fino all’ultimo giorno consentito dalla legge in consiglio regionale. La consigliere regionale non riceve nessun tipo di indennità, e aspetterà che le giunte delle elezioni si pronuncino in materia”;
- Galli Dario (Lega) Sindaco Comune di Tradate, ha dichiarato che la situazione di incompatibilità dei sindaci con meno di 15.000 non è così lineare. Aspetterà il verdetto della giunta delle elezioni;
- Rossi Andrea (Pd) Sottosegretario giunta Regione Emilia Romagna, ha dichiarato: “L’unica incompatibilità che avevo l’ho risolta con le dimissioni da consigliere regionale dell’Emilia Romagna a fine marzo. Ora ho ancora in corso la carica di Sottosegretario in Regione Emilia Romagna, ma è una funzione non contemplata in tutte le regioni e che non rientra tra le incompatibilità previste”;
- Tarantino Leonardo (Lega) Sindaco Comune di Samarate ha dichiarato che la situazione di incompatibilità dei sindaci con meno di 15.000 non è così lineare. Aspetterà il verdetto della giunta delle elezioni;
- Topo Raffaele (Pd) Consigliere regionale Campania: “Ho comunicato regolarmente l’incompatibilità, non aspetterò la giunta per esercitare l’opzione. Non l’ho ancora fatto solo perché devo espletare ancora alcune attività rimaste in sospeso, alcuni dossier da chiudere”.
3 decreti legge
Il parlamento è alle prese con lo smaltimento dei decreti legge deliberati dal dimissionario governo Gentiloni. Ad oggi quindi, una maggioranza parlamentare storicamente contraria all’esecutivo Gentiloni, discute l’approvazione di decreti emanati dallo stesso. I decreti in questione sono:
Misure urgenti per l’ulteriore finanziamento degli interventi di cui all’articolo 1, comma 139, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, nonché’ per il completamento dei piani di nuova industrializzazione, di recupero o di tenuta occupazionale relativi a crisi aziendali (G.U. n. 106 del 09/05/2018);
[Decreto Alitalia] Misure urgenti per assicurare il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia S.p.A. (G.U. n. 97 del 27/04/2018);
[Decreto Arera] Misure urgenti per assicurare la continuità’ delle funzioni dell’Autorita’ di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) (G.U. n. 83 del 10/04/2018).
I dato sono aggiornati ad oggi, 20 maggio 2018.