da Facebook:
““E triste pensare come un sistema mafioso che mi ha perseguitato e osteggiato per tutta la vita, – dichiara Antonio Presti – ancora oggi, dopo quarant’anni, continua il suo attacco delinquenziale nei miei confronti. Oggi non parlo da vittima, ne da eroe, e neanche da anti, io sono altro. E nonostante la mia differenza di pensiero e di cultura, devo assistere, ancora in vita, a un sistema criminale che mi attacca. Come può pensare questo sistema corrotto e ignorante, di corrompere il nome dell’arte e della bellezza? Questi banditi, non solo mi hanno osteggiato per tutta la vita, adesso vogliono vivere sulla mia persona con le loro azioni scellerate e delinquenziali. Questo non è corretto. A questi uomini , avvezzi agli appalti della spazzatura, vorrei ricordare che la bellezza non si tocca, la bellezza vince sempre, e se di quell’appalto vogliono farne l’affare sulla vita di Presti, questa è disonesta universale”.
Fondazione Antonio Presti – Fiumara d'Arte La dura risposta dell'artista-mecenate Antonio Presti per l'estorsione sull'appalto per il restauro del Parco Fiumara d'Arte. “E triste pensare come un sistema mafioso che mi ha perseguitato e osteggiato per tutta la vita, – dichiara Antonio Presti – ancora oggi, dopo quarant'anni, continua il suo attacco delinquenziale nei miei confronti. Oggi non parlo da vittima, ne da eroe, e neanche da anti, io sono altro. E nonostante la mia differenza di pensiero e di cultura, devo assistere, ancora in vita, a un sistema criminale che mi attacca. Come può pensare questo sistema corrotto e ignorante, di corrompere il nome dell'arte e della bellezza? Questi banditi, non solo mi hanno osteggiato per tutta la vita, adesso vogliono vivere sulla mia persona con le loro azioni scellerate e delinquenziali. Questo non è corretto. A questi uomini , avvezzi agli appalti della spazzatura, vorrei ricordare che la bellezza non si tocca, la bellezza vince sempre, e se di quell'appalto vogliono farne l'affare sulla vita di Presti, questa è disonesta universale”. laSiciliaweb.it del 20 aprile 2018di Lorena Dolci
Publiée par Gianfranco Molino sur samedi 21 avril 2018