Niscemi, ferisce marito dell’amica e si uccide. Investigatori scavano nel passato del 23enne

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La Squadra Mobile e la polizia stradale di Ragusa hanno arrestato Vincenzo Sorge, 38 anni, di Lentini, per detenzione di 42,7 kg di marijuana, 21 febbraio 2018. L'uomo domenica mattina era stato fermato dopo essere fuggito all'alt di una pattuglia della polizia stradale di Vittoria sulla SS 514 in territorio di Chiaramonte Gulfi. Dopo aver abbandonato l'auto con la droga Sorge era fuggito ma è stato fermato di sera a Lentini. ANSA/ POLIZIA DI STATO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++


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Tragedia a Caltanissetta.Tre colpi di pistola E lo ferisce a un piede e poi si uccide sparandosi alla testa. Ma non ci sarebbe una rivalità in amore tra Antony Mangiapane, di 23 anni, e Salvatore Fidone, di 19 anni come all’inizio era emerso. Lo dichiara ai cronisti il dirigente del commissariato di polizia di Niscemi, Felice Puzzo.Gli investigatori da ore stanno passando a setaccio la vita del ragazzo suicida per capire cosa l’abbia spinto a un gesto così estremo. Da ambienti vicini al ventitreenne sarebbe uscita una storia relativa alla sua vita familiare, per niente agiata e carica di problemi.  A rompere il muro di silenzio il parroco del paese, don Giuseppe Cafà, parroco della chiesa Sacro Cuore di Gesù, che lo conosceve bene. “Nessuno di noi – dice il sacerdote – avrebbe mai immaginato questo epilogo per la giovane e sofferta vita di Antony. Era sensibile ma molto introverso. Lo avevamo inserito nel gruppo d’ascolto della parrocchia. Ma non ci aveva mai parlato della sua passione per quella ragazza”. “In casa – spiega don Giuseppe – sentiva enorme il peso della responsabilità della famiglia, abbandonata dal padre in estrema povertà, con un fratello disabile, una sorella piccolina e la madre che doveva badare a loro. Antony faceva ogni lavoro, in città, in campagna, persino come necroforo. Ma non bastava. Cercavamo di aiutarlo noi con il banco alimentare, gli pagavamo le bollette. Poi abbiamo deciso di iscriverlo al corso di operatore sanitario Osa per dargli una professione e un futuro. Accettò e iniziò a frequentare con ottimi risultati”. Il parroco non riesce a darsi una spiegazione per il suicidio.

Accanto a una quotidianità fatta di difficoltà e sofferenze si era inserito il corteggiamento per una ragazza, conosciuta e amica della moglie del ferito, Fidone.

Sempre secondo una ricostruzione fatta da polizia e carabinieri  Fidone non avrebbe digerito  che la moglie fosse stata fermata per strada da Mangiapane che aveva chiesto aiuto alla donna per convincere una amica e vicina di casa di lei ad accettare la corte del disoccupato.  Il litigio è poi  finito nel sangue con il ferimento di Fidone e il suicidio di Mangiapane. Questo poco prima di togliersi la vita avrebbe  estratto una pistola 9×21 dalla quale sarebbero partiti i tre colpi che hanno raggiunto il piede di Fidone. Dopo forse in preda dal panico, Mangiapane sarebbe fuggito a bordo della sua utilitaria, ricercato da polizia e carabinieri in una sorta di caccia all’uomo che lo ha spinto a togliersi la vita. E’ stato ritrovato agonizzante nella sua automobile, in contrada Canale, a pochi km dalla Catania-Gela. Ma per lui ogni soccorso è stato vano. Fidone, invece, guarirà in pochi giorni.

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