Connessi, multidisciplinari e social: i medici millennial sono ipertecnologici

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Connessa, multidisciplinare e  social: la generazione dei medici millennial passa più di un’ora al  giorno online (l’84%) e 360 ore all’anno in rete per motivi personali, soprattutto da device mobili, privilegiando Facebook tra i social  network (82%). E’ la fotografia scattata dalla prima indagine in  Italia dedicata ai millennial della salute, ideata e sviluppata da  Havas Life con Ipsos e realizzata con il supporto incondizionato di  Sanofi, presentata nell’ambito del progetto ‘Generation Now – Italian  Edition’. La ricerca ha coinvolto un campione di 152 medici con età  media di 31 anni, di cui 61% specializzandi e 39% già specializzati  con buona distribuzione tra le varie specializzazioni mediche, con lo  scopo di identificare attitudini e comportamenti che possano avere un  impatto sullo sviluppo della medicina del futuro.

Dall’indagine emerge come quella dei medici nati negli anni ’80, e  diventati maggiorenni nel nuovo millennio, sia una generazione  iper-connessa, che comprende il digitale e reagisce efficacemente alle sue molteplici evoluzioni e incarnazioni. Il 100% degli intervistati  dichiara di fare uso di smartphone, il 90% di un computer portatile,  il 70% di tablet, e solo il 41% di computer fisso.

I medici millennial sono anche molto presenti sui social media: soltanto il 7% degli intervistati dichiara di non avere  alcun profilo. Dopo Facebook, il social network più utilizzato è  Instagram (41%, in leggera controtendenza rispetto alla maggior parte  dei loro coetanei”. Solo il 37% utilizza LinkedIn.

Per i giovani medici la tecnologia “implica la possibilità di un  aggiornamento continuo, una sempre maggiore possibilità di accesso  alle informazioni, di confronto e condivisione”. Soltanto il 16% del  campione evidenzia aspetti negativi nel proprio profilo di “medico  2.0″, tra questi la maggiore complessità dell’attività medica (tra  eccessiva burocrazia, de-personalizzazione del rapporto  medico-paziente, medicina difensiva e minore fiducia del paziente  verso il medico) viene citata dal 13% degli intervistati, mentre la  maggiore incertezza sul proprio futuro solo dal 7%.

I medici millennial sono anche molto presenti sui social media: soltanto il 7% degli intervistati dichiara di non avere  alcun profilo. Dopo Facebook, il social network più utilizzato è  Instagram (41%, in leggera controtendenza rispetto alla maggior parte  dei loro coetanei”. Solo il 37% utilizza LinkedIn.

Per i giovani medici la tecnologia “implica la possibilità di un  aggiornamento continuo, una sempre maggiore possibilità di accesso  alle informazioni, di confronto e condivisione”. Soltanto il 16% del  campione evidenzia aspetti negativi nel proprio profilo di “medico  2.0”, tra questi la maggiore complessità dell’attività medica (tra  eccessiva burocrazia, de-personalizzazione del rapporto  medico-paziente, medicina difensiva e minore fiducia del paziente  verso il medico) viene citata dal 13% degli intervistati, mentre la  maggiore incertezza sul proprio futuro solo dal 7%.

 

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