Nicola D’Agostino, deputato e segretario regionale di Sicilia Futura prova a spiegare il voto a favore di Gianfranco Miccichè, difendendosi dai rimproveri del deputato Ferrante, PD, che accusa i due deputati “futuristi” di essere diventati la stampella del centrodestra. .”Abbiamo esercitato, of course, il ruolo politico che ci spetta come parlamentari entrando in Aula per eleggere un organo fondamentale del parlamento siciliano. Il presidente ha una funzione istituzionale e super partes. Basta questo per dire che partecipare alla votazione è un dovere. Le decisioni assunte dagli altri partiti sono rispettabili. Però quando si deve assumere, insieme, una linea, è opportuno che ci si parli”.
“Mi interrogo su quale paura abbia il Pd ad esercitare il diritto di voto partecipando alle votazioni per eleggere il presidente dell’Assemblea regionale siciliana che poi dovra’ essere a garanzia di tutti. Forse quella di scoprire che votando escono gli altarini e le vere stampelle? Non avere votato e’ stato un inedito clamoroso errore di valutazione”.
In definitiva, D’Agostino sostiene che la partecipazione al voto era doverosa (il Pd si è astenuto), e una linea comune va intrapresa a seguito di una trattativa. Sicilia Futura, a quanto pare, non sarebbe stata messa a conoscenza dell’intenzio dei deputati PD di non partecipare al voto.