Prima Seduta Ars, presiede Papale, 36 deputati maggioranza. Tutti i numeri, deb e ritorni

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Dopo un mese e 10 giorni dalle  elezioni, domani, venerdì 15 dicembre, alle 10, l’Assemblea regionale  siciliana si riunirà per la prima seduta della XVII legislatura. La  campanella del parlamento più antico d’Europa suonerà per accogliere,  per la prima volta dopo il taglio al numero dei parlamentari, 70  deputati anziché 90. Trentasei deputati di maggioranza: 14 di Forza  Italia, sei Udc, sei Popolari e Autonomisti, sei Diventerà Bellissima, uno Lega e due Fdi, più il presidente della Regione Nello Musumeci. Ma il partito con più parlamentari sarà quello del Movimento Cinque  Stelle che potrà contare su 20 eletti. All’Ars siederanno anche undici parlamentari del Pd, due del Pdr e Claudio Fava, unico deputato eletto nella lista Cento Passi.

A guidare il gruppo dei Pentastellati all’Ars dovrebbe essere  Valentina Zafarana mentre nel Pd la scelta potrebbe ricadere su uno  fra Giuseppe Lupo, Baldo Gucciardi e Luca Sammartino. Gli azzurri  hanno scelto Giuseppe Milazzo; l’Udc ha eletto suo capogruppo  Margherita La Rocca Ruvolo e Diventerà Bellissima punterà su  Alessandro Aricò. A confluire nel gruppo Misto (per formare un gruppo  sono necessari 5 deputati) saranno sicuramente Claudio Fava, che torna all’Ars dopo la sua esperienza nel 1991; Tony Rizzotto, primo deputato della Lega a sedere sugli scranni di Sala d’Ercole; Elvira Amata e  Gaetano Galvagno, entrambi eletti con Fdi.

– A presiedere provvisoriamente la prima seduta della XVII legislatura sarà, per regolamento, il deputato più anziano: Alfio  Papale, 66 anni. Le funzioni di segretari saranno invece affidate ai  due deputati più giovani: Luigi Genovese, 21 anni, e Elena Pagana, 26  anni. Primo atto del parlamento regionale siciliano sarà l’elezione  del presidente dell’Assemblea. Una partita che dovrebbe essere già  chiusa sul nome del commissario regionale di Forza Italia Gianfranco  Miccichè, già presidente nella XIV legislatura, con le due  vicepresidenze assegnate a Roberto Di Mauro, in quota Mpa, e al  grillino Giancarlo Cancelleri. L’accordo però non troverebbe  l’appoggio del Pd che, secondo le voci delle ultime ore, starebbe  cercando sponda nel M5S per appoggiare il loro candidato alla  presidenza e ottenere una delle due poltrone di vicepresidente.

La resa dei conti, per accordi e trattative, arriverà comunque domani  al momento del voto. Per l’elezione allo scranno più alto di Sala  d’Ercole è necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti  dell’Assemblea (47 voti). Qualora nessun deputato venga eletto, il  regolamento prevede che alla seconda votazione sia sufficiente la metà più uno dei voti dei componenti dell’Assemblea (36 voti).

In caso di  nulla di fatto, l’elezione sarà rimandata a sabato mattina quando  basterà ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Qualora nessun  deputato la ottenga, l’Assemblea procede al ballottaggio tra i due  candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti e proclamerà  presidente colui che avrà conseguito la maggioranza anche relativa.        (Man/AdnKronos)

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