A Palermo nasce Booq, la “bibliofficina” occupata
con 7000 volumi da condividere

A Palermo nasce Booq, la “bibliofficina” occupata <br /> con 7000 volumi da condividere

Booq è uno spazio occupato che sorge in vicolo della Neve all’Alloro, nel centro storico di Palermo, in locali di proprietà del Comune da tempo abbandonati. Nasce per rispondere a esigenze diverse: rendere disponibile un patrimonio librario di circa 7000 volumi, cercati, condivisi e raccolti nel corso degli ultimi dieci anni; costruire un’officina del riuso per ripensare il rapporto con gli oggetti, ripararli, conservarli e condividerli; riaprire uno spazio pubblico e libero.

“Palermo – si legge in un comunicato – oggi è una città disgregata. I pochi luoghi di elaborazione culturale e di aggregazione sociale si vanno spegnendo uno dopo l’altro, lasciando il posto all’incuria,alla desolazione e alla speculazione. Palermo è una città che procede per proclami, che si candida a capitale europea della cultura e che erige simulacri di rassicurante cambiamento, illudendosi in questo modo di occultare le macerie di una città che crolla. Un’insopportabile retorica chiama partecipazione la costruzione programmatica del consenso, mentre ignora e zittisce ogni autonoma forma di dissenso”.

“Ma la città – si legge ancora – è ancora attraversata da solide barriere culturali: interi pezzi di cittadinanza non trovano un terreno comune di incontro e di comunicazione, le precarie condizioni economiche di una larga parte della popolazione generano marginalità culturale e sociale, i bisogni basilari della gente (casa, lavoro,educazione, integrazione sociale) restano ben lungi dall’essere soddisfatti. Ma tutto sembra scorrere senza lasciare traccia, e Palermo è una città a misura di nessuno”.

“Booq non vuole offrire un servizio alla città, – scrivono gli autori del progetto - vuole essere spazio di condivisione a partire dal quale costruire una città diversa. Vuole essere un spazio di resistenza: vuole contribuire a creare connessioni tra persone, libri e idee, restituendo a questa città un luogo pubblico altrimenti inutilizzato. Vuole essere un luogo per i libri, uno spazio di socialità, una sala di lettura, uno spazio di coesione sociale,un luogo di studio individuale e collettivo, uno spazio in cui scambiare e far rivivere oggetti, idee, desideri. Booq vuole raccontare mille storie e mettere in discussione la narrazione della città immutabile e sovrapporre, dove ieri c’era il gattopardo, un nuovo libro tutto ancora da scrivere”.

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