Quaranta i Comuni in dissesto in Sicilia, la Corte dei Conti ha fatto i calcoli, e le cose vanno proprio male. C’è tuttavia il Milleproroghe, la recente legge approvata dal Parlamento, che potrebbe concedere una boccata di ossigeno ai comuni in dissesto, consentendo loro di riproporre il piano di riequilibrio finanziario, bocciato dal consiglio comunale o dalla Corte dei Conti.
La scappatoia riguarda anche i Comuni in pre-dissesto ed è prevista nella “Milleproroghe”, grazie ad un emendamento proposto da Ribaudo, deputato siciliano.
Sarà necessario che la legge nazionale venga recepita dall’Assemblea regionale siciliana. Stesso problema per un altro provvedimento di più modesta entità, eppure rilevante.
Grazie ad una recente norma di legge approvata dal Parlamento nazionale, i Comuni con più di cinquemila abitanti possono nominare un sindaco revisore invece che il collegio dei sindaci oggi richiesto. Ma anche in questo caso occorre il recepimento della Regione siciliana.
Per gli enti locali, comunque, guai su guai. È entrata in vigore la legge sulla contabilità pubblica, che spazza via quelle voci che fino a ieri permettevano l’adozione di espedienti, come i residui attivi. I bilanci dovranno contenere entrate certe e chi sceglie diversamente si prende per intero la responsabilità, e paga perciò di persona.
Sarà una stagione di sofferenza per i comuni e gli amministratori locali, a meno che non si introducano novità importanti in tempi brevi.











Leave a Reply Cancel Reply