Seicento civatiani lasciano il Pd
Sicilia terra di scissioni

Seicento civatiani lasciano il Pd <br /> Sicilia terra di scissioni

Seicento civatiani siciliani hanno ha lasciato il Partito democratico in un colpo solo. L’approdo dovrebbe essere Sinistra ecologia e libertà, il partito di Nichi Vendola. Il loro leader, Civati, invece è ancora nel Pd pur annunciando l’inevitabilità di un’uscita se le cose restano come sono. La pattuglia siciliana sembra dunque fare da apripista al suo leader, ma non è detto. Le ragioni della “secessione”? Il rottamatore, Matteo Renzi, non li persuade affatto, non condividono le sue scelte, e non ne apprezzano l’operato nel governo.

Uno smottamento di cui il Pd non avrebbe ragione di preoccuparsi, si commenta tra i democratici, perché, anzi, sul partito stanno arrivando molte adesioni, specie di parlamentari ed amministratori locali. Ma l’uscita dei civatiani siciliani potrebbe costituire la prima avvisaglia di una scissione di ben più vaste proporzioni che dovrebbe avere come obbiettivo la nascita di una formazione di sinistra che faccia perno su Sel e l’ala antagonista della Cgil, Maurizio Landini in testa.

I seicento, dunque, sarebbero un’avanguardia di un movimento ampio, che potrebbe trascinare, se avesse successo, anche figure importanti della minoranza Pd. Il fatto che Civati, tuttavia, resti al suo posto, confermerebbe il carattere “sperimentale” della scelta siciliana. L’attenzione, comunque, nel Pd è alta.

 

La Sicilia si conferma come la terra delle scissioni. Da Fini a Miccichè, Romano e Alfano, per citare gli eventi più importanti, l’Isola è stato la piattaforma di lancio delle “uscite”. Gianfranco Fini fu preceduto dai finiani siciliani nella scissione di Forza Italia. Saverio Romano, con Totò Cuffaro, lasciarono l’Udc di Casini, partendo dalla Sicilia. Gianfranco Fini inventò un suo movimento, lasciando in asso il Cavaliere. Il grosso delle truppe alfaniane è siciliano, ed è qui, con Giuseppe Castiglione e Francesco Cascio, che il Nuovo Centrodestra è nato. Infine, il M5S: non è certo nato nell’Isola, ma è qui che ha avuto il suo battesimo con un successo strepitoso, in ottobre del 2012, alle regionali. Un successo che avrebbe trascinato i grillini al clamoroso risultato elettorali delle politiche.

Dando uno sguardo a ciò che è avvenuto, tuttavia, non si può certo affermare che le avventure elettorali degli scissionisti, con qualche eccezione, siano finite bene.

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