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Musica e storia tra i tesori di Ballarò
Palermo riscopre i suoi gioielli FOTO

Musica e storia tra i tesori di Ballarò <br> Palermo riscopre i suoi gioielli FOTO

Palermo riscopre il gioiello di Ballarò. Lo fa in una serata speciale, in cui la musica prova a dare una mano alla storia. Sabato scorso, la chiesa del Carmine Maggiore, nota per la sua splendida cupola barocca, ha aperto le porte a quasi trecento palermitani, che hanno potuto ammirare, nel corso di un’eccezionale visita serale, i tesori custoditi al suo interno, tra tele del Novelli e di De Vigilia e preziose decorazioni di Giacomo e Giuseppe Serpotta.

Nel corso della stessa serata, l’organista Franco Vito Gaiezza ha ridato nuova vita allo storico organo della chiesa, con il concerto “AmoBallarò”, che ha visto alternarsi brani di Vivaldi, Mozart, Bach, Zipoli, Correa de Arauxo e Correa Braga. Insieme a lui il violinista Raffaele Caltagirone e il percussionista Salvatore Garbo.

L’incasso della serata, che ammonta a circa 1400 euro, servirà al restauro del monumentale organo a canne della chiesa, costruito da Salvatore Briulotta nel 1856 e parzialmente ristrutturato negli anni ’60. La serata è stata organizzata dalla cooperativa Terradamare, in collaborazione con la Domus Carmelitana Onlus Palermo, LiberAssociazione Oltreilgiardino (ex associazione. A. Schweitzer) e l’lstituto superiore di studi musicali “Toscanini” di Ribera.

“La nostra è una battaglia per il recupero di uno strumento storico, – ha detto Vito Gaiezza alla fine del concerto – ormai l’attività concertistica per organo è quasi sparita e dobbiamo combattere per farla rivivere. Per noi Ballarò è la nostra piccola Parigi, dove vogliamo suonare e vivere”.

(Foto: Giulio Giallombardo @riproduzione riservata)

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