
Gianpiero D’Alia, il coordinatore nazionale dei Centristi, ha sollevato una questione di particolare rilevanza – la volubilità dei deputati regionali dell’Ars – spiegandola come un fenomeno strutturale del Parlamento regionale. C’è un folto gruppo di parlamentari, sostiene D’Alia, che di volta in volta agisce “pro domo sua”, ed approfittando del voto segreto, ricatta qualunque governo e quale maggioranza, rendendo impossibile di fatto la governabilità. Per la prima volta qualcuno sposta il baricentro, mettendo a fuoco le responsabilità dell’organo legislativo. Non è un’assoluzione del braccio secolare del potere, il governo, ma un invito a considerare la complessità del quadro politico e a non liquidare i problemi emergenti, addebitandoli al governatore di turno.
Questa visione più ampia e, a nostro avviso più diligente, assegna agli elettori siciliani il compito di considerare con maggiore oculatezza di quanto abbiano fatto finora, l’allegra brigata dei voltagabbana e dei furbetti, che si fanno gli affari loro, infischiandosene del mandato di rappresentanza “popolare” (il bene pubblico e gli interessi generali).
Gianpiero D’Alia appartiene politicamente e culturalmente all’area cattolica moderata, quel centro che una volta costituiva il perno degli equilibri politici, nel bene e nel male, nel panorama politico italiana, ed è diventato – come direbbe Cammilleri – la forma dell’acqua, niente di più liquido e sfuggente.
D’Alia sa bene che l’allegra brigata dell’Ars ha fatto il bello ed il cattivo tempo affiancandosi, per una quota considerevole, proprio a quell’area cui appartiene, e nonostante ciò ha sollevato la questione, opportunamente, correndo il rischio che gli vengano ricordati i peccati di casa sua. Una scelta meritoria, perché il fenomeno “strutturale” del cambio di casacca costituisce una priorità, e gli elettori – strattonati da una parte e dall’altra – devono sapere che le loro scelte conteranno più di prima: la Sicilia subisce un declino nella fase storica che la vede in prima linea dotata di mezzi e responsabilità enormi (affidate a terzi) a causa dello scadente personale politico.
Come regolarsi?
I trasferimenti last minute sono un indizio di modesta qualità del candidato. Ha fatto bene, dunque, D’Alia ad accendere il semaforo per obbligare i suoi concittadini a guardare come stanno le cose e ragionarci sopra.













