Gela, mare senza pesci, cielo senza uccelli, uomini senza parola

Gela, mare senza pesci, cielo senza uccelli, uomini senza parola

Cielo senza uccelli, mare senza pesci e uomini senza parola: l’ingiuria ha attraversato i secoli e Gela l’ha sopportata. Era una menzogna, bastava alzare gli occhi verso l’alto e vedere stormi di rondini compiere le loro vertiginose giravolte nel cielo.

O osservare il golfo nelle notti d’estate per scoprire centinaia di “lampare” intente a pescare sarde nel mare generoso di pesci. La parola? I gelesi l’hanno rispettata quanto gli altri: molto, poco e niente.

L’ingiuria blasfema si è trasformata, tuttavia, in anatema negli anni Sessanta, quando l’Agip ha realizzato la piccola raffineria al porto rifugio. È cambiata lentamente, ma inesorabilmente, ogni cosa. Il porto-isola ha “imbracato” una fetta del golfo, il boschetto di Bulala è stato raso al suolo per ospitare il grande stabilimento petrolchimico. Le torri per le emissioni degli scarichi sono state innalzate al cielo facendo fuggire gli uccelli, l’acqua del lago Biviere e del fiume Gela è stata per un lungo tempo prosciugata per “raffreddare” gli impianti. Il mare ha accolto quel che arrivava dal mostro di acciaio e gli scarichi delle petroliere che lavavano le loro taniche in rada sversando ogni cosa nel golfo.

La spiaggia, con il suo arenile, lungo centinaia di metri, è scomparsa in poco tempo. E con la spiaggia gli alberi che accompagnavano le strade di accesso alla città, scheletriti dai gas di scarico. Inutile alzare gli occhi verso l’alto, e le rondini non volteggiavano più in cielo.

Mare senza pesci, cielo senza uccelli, dunque.

Anche gli uomini sono diventati senza parola. Non i nativi, però. Gli altri, venuti con il vento del Nord, che hanno rubato: dicono una cosa e ne fanno un’altra, promettono e non mantengono, annunciano e deludono.

E dopo avere cambiato tutto – la natura delle cose e i pensieri degli uomini – credono di potersene andare come gli ospiti di un party. Salutando chi resta con un cenno della mano.

  1. Peppe Filetti 27 luglio 2015, 8:26

    Non e’ vero come l’intercettazione di Crocetta, vero e’ che e’ stato permmesso che tutto cio’ accadesse.

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  2. Dimenticate: politici senza palle, corrotti e venduti

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  3. quanto amaramente vero!! quanta delusione, io che ho conosciuto Gela quando ancora era un ridente paesino di pescatori e contadini!! Quante speranze, quanta delusione, l’anelito di un futuro migliore, la speranza di affrancarsi dalla povertà, anche se dignitosa, invece delinquenza, malattie, soprusi, droga, sfruttamento senza freni e senza scrupoli ed ora…… un calcio in culo e la rovina, l’avverarsi della maledizione “cielo senza uccelli, mare senza pisci, omini senza parola e senza dignità.

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  4. Dove sono state le Istituzioni e la politica in questo mezzo secolo?

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