Truffa aggravata a Messina nei confronti di persone che per anni hanno finto una cecità totale,percependo indebitamente, negli anni, indennità a titolo di prestazioni previdenziali/assistenziali legate allo status di “ciechi assoluti”.
I carabinieri della Compagnia di Sant’Agata di Militello hanno eseguito quindi un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal GIP del Tribunale di Patti su richiesta della locale Procura della Repubblica, equivalente alle giacenze dei conti correnti pari complessivamente a circa 200mila euro, a carico di tre persone, due uomini ed una donna, gravemente indiziate del reato di truffa aggravata.
Le indagini erano state avviate nel mese di maggio del 2016 dalla Stazione Carabinieri di San Salvatore di Fitalia in collaborazione con il NOR – Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Sant’Agata Militello – per accertare la sussistenza delle patologie che avevano portato al riconoscimento di invalidità civile, accordata ad alcuni soggetti residenti nell’hinterland nebroideo e nello specifico a soggetti che nel corso degli anni, erano stati dichiarati “ciechi assoluti”. L’articolata attività d’indagine condotta dalla stazione Carabinieri di San Salvatore di Fitalia, si svolgeva attraverso l’acquisizione della documentazione d’interesse, relative ad alcuni soggetti dichiarati ciechi assoluti presso l’ufficio invalidi civili sito presso la “Cittadella della salute” di Messina, dove erano custodite le pratiche precedentemente detenute dalle A.S.L. territoriali. Contestualmente venivano svolti dai militari servizi di osservazione, pedinamento e controllo, supportati da attività di intercettazione, che documentavano, nel caso dei tre indagati, l’insussistenza delle gravi patologie riferite e certificate che avrebbero dovuto generare gravi compromissioni dell’autonomia personale.
Gli atteggiamenti tenuti dagli indagati, uno dei quali ad esempio è stato ripreso mentre controllava il suo cellulare (come da foto di copertina), le loro attività motorie e la deambulazione, la capacità di orientarsi, non risultavano essere compatibili con lo stato di cecità assoluta riconosciuta ai tre soggetti. Il sostituto Procuratore della Repubblica, Francesca Bonanzinga, richiedeva al GIP del Tribunale di Patti, (Andrea La Spada), l’emissione della misura cautelare reale nei confronti dei tre indagati eseguita dai Carabinieri.