Commissariata società “Liberty Lines” di Morace, continuerà a garantire i collegamenti

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Su delega della Procura della Repubblica di Palermo, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo e di Trapani hanno notificato un’ordinanza interdittiva nei confronti della società “Liberty Lines s.p.a.” con la quale il Tribunale di Palermo ha disposto la nomina del commissario giudiziale della società.

“Liberty Lines, pur se sottoposta a siffatto controllo, mantiene la sua autonomia gestionale e amministrativa e continuerà ad assicurare la regolarità dei servizi di collegamento marittimo e a garantire la consueta qualità del servizio di trasporto ai suoi utenti”. E’ quanto si legge in una nota della società dopo il commissariamento.

Il commissario ha il compito di: “esaminare i contratti vigenti, accertando l’eventuale presenza di clausole produttive di profitti ingiusti per la società di navigazione – spiegano gli inquirenti – di verificare la corretta esecuzione dei contratti e la legittimità  degli importi di volta in volta richiesti alla Regione Siciliana o agli enti locali eventualmente coinvolti”.

E ancora: “di  accertare l’esistenza di anomale cointeressenze di tipo personale/familiare, lavorativo ed economico, tra il personale della  Liberty Lines e quello della Regione Siciliana o di altriEnti,  pubblici o privati, coinvolti a vario titolo nella aggiudicazione e  nella attuazione dei contratti di pubblico servizio in oggetto” e  “curare l’adozione e l’efficace attuazione dei modelli di  organizzazione idonei a prevenire reati della specie di quelli  verificatisi”.

Il provvedimento interdittivo emesso nei confronti della società  “Liberty Lines s.p.a” scaturisce dall’operazione Mare Monstrum del 19 maggio 2017 che portò all’arresto dell’armatore Morace e del candidato sindaco Girolamo Dazio per corruzione. Poi entrambi scarcerati. Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Palermo  ha ritenuto “la sussistenza di un concreto e attuale rischio di  commissione di altri illeciti amministrativi dipendenti da reato da  parte della società di navigazione in argomento, la quale avrebbe  tratto vantaggio dai delitti di corruzione commessi da Vittorio Morace sia sotto il profilo economico sia per effetto della posizione di privilegio ricoperta nel settore del trasporto marittimo”. Secondo il  Giudice, la società in questione, essendo di esclusiva proprietà della famiglia Morace, “non è mai stata dotata di modelli organizzativi e  gestionali adottati al fine di evitare la commissione dei delitti in  questione”.

Adnkronos

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