“Noi siciliani non siamo più disposti a tollerare chiunque ci venga a spiegare chi sono gli eroi. Ci sentiamo offesi, perché tutto questo offende la storia, la memoria e pure la nostra speranza”. E la denuncia di Selima Giuliano, la figlia di Boris Giuliano, il dirigente a Squadra mobile di Palermo ucciso dalla mafia nel 1979. Selima Giuliano, che ha anche pubblicato di recente un libro sul padre, insieme con la giornalista Alessia Franco, critica duramente l’intervento del Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e dell’assessore Vittorio Sgarbi che oggi, durante la proiezione del documentario dedicato al generale Mario Mori e il colonnello Giuseppe De Donno hanno definito i due ex ufficiali dell’Arma ‘eroi’. “Non mi stupisco dell’uso della parola ‘eroi’ – spiega Selima Giuliano -Tutte le persone che sono morte in questa terra per me non erano eroi, erano persone normali che facevano il loro lavoro con passione e dedizione, che hanno continuato nonostante tutto, spesso nel silenzio e nella connivenza delle Istituzioni. Erano uomini, padri, figli, mariti e genitori e credevano nell’alto valore dello Stato”.
E aggiunge: “Eroici, invece, e non eroi, siamo noi, siciliani onesti che rimaniamo in questa terra, nonostante tutto, e dobbiamo in silenzio passare da un governo che ha fatto dell’antimafia di facciata la sua bandiera ad un governo che attacca le Istituzioni, la magistratura e che offende la nostra profonda e dolorosa speranza di una Sicilia migliore”.
Claudio Fava, parlamentare de I cento passi all’Assemblea regionale siciliana, tornando sulle polemiche legate alla proiezione a Palazzo dei Normanni del docufilm sul generale Mario Mori, rincara la dose
“Non mi iscrivo al partito degli indignati e degli stupiti”, dichiara Fava, “Possiamo anche ospitare il generale Mori purché questo non diventi il pretesto per un’aggressione verbale e violenta nei confronti di magistrati chiamati per nome e cognome”. “Non mi scandalizzo perché il generale Mori è ospitato all’Ars per offrire la sua versione dei fatti sulla sua storia istituzionale – ha detto durante una conferenza stampa convocata all’Ars -, né che l’assessore Sgarbi lo definisca un eroe, il suo gusto per l’iperbole è noto e scavalca di molto la verità dei fatti e anche in questa iniziativa vedo l’ansia di un’esagerazione. Nè mi iscrivo al partito dei colpevolisti o innocentisti: le sentenze vanno accolte con rispetto sempre e nonostante la grande stima che nutro per lavoro della Procura di Palermo non sono qui per difendere il suo lavoro”.
Per l’ex vice presidente della commissione parlamentare Antimafia, però, il docufilm proiettato oggi è “un documento molto agiografico e omissivo”. “Nessun problema se fosse stato proposto in una sede neutra – ha detto -, ma questo avviene all’Ars corre l’obbligo di ricordare che quel documento è assai reticente su quello che è accaduto in questi anni”.
Palermo, 17 gen. (Adnkronos) – “C’è un problema di compatibilità
materiale tra la funzione che Sgarbi esercita e i suoi diritti da
libero cittadino di esprimere le proprie opinioni. L’assessore ha
parlato oggi di ‘eversiva insubordinazione’ riferendosi a quattro
magistrati citati con nome e cognome e dicendo che le loro teorie sono ‘eversive’. Se questa fosse un’affermazione da libero cittadino ne prenderei atto e non mi interesserebbe nulla, ma nel momento in cui chiama in causa nel suo ruolo il governo della Regione siciliana e l’Ars credo che ponga un problema di legittima opportunità”.
“A Musumeci chiedo – aggiunge – se ritiene di dover tollerare che alcune libere espressioni della fantasia di Sgarbi compromettano l’immagine dell’Ars e del Governo. Musumeci è chiamato a rispondere dei comportamenti del suo assessore, che lui stesso ha scelto”.
“L’assessore in pectore ai Rifiuti Pierobon oggi in un’intervista parla di termovalorizzazione, immaginando di bruciare l’85 per cento dei rifiuti dal momento che in Sicilia la differenziata è al 15 per cento. Mi piacerebbe conoscere l’opinione di Musumeci sulla termovalizzazione massiccia proposta dal suo futuro assessore ed esclusa dal buonsenso di molte regioni e
Comuni”. A dirlo è Claudio Fava, parlamentare dei Cento passi
all’Assemblea regionale siciliana.
“Ci saremmo aspettati di sentir parlare di impianti di compostaggio, raccolta differenziata e procedure virtuose – ha aggiunto -, ma di tutto questo non c’è traccia. Fatta salva l’emergenza, per la quale non si può buttare la croce su Musumeci, serve però un orizzonte politico e quello che stiamo ascoltando in questi giorni non ci convince”.
“In queste settimane sono stati presentati circa 30 disegni di legge, alcuni anche di una certa rilevante urgenza. Penso, però, che siamo reduci da una lunga stagione post elettorale in cui l’unico punto all’ordine del giorno è stata la distribuzione di cariche di governo e sottogoverno che ha paralizzato
attività dell’Ars”. “Adesso siamo alla vigilia di una nuova campagna elettorale – ha aggiunto -, un nuovo pretesto per dire che l’Ars si solleva dalle sue responsabilità. Lo trovo inaccettabile.Non si può uscire da un lungo letargo per entrare in uno nuovo, è un’offesa ai siciliani e all’Assemblea”.
(Adnkronos)