Bruno Vespa riporta il giallo di Santa Croce Camerina in tv a Porta a Porta con interviste ai protagonisti ed ospiti. Andrea Loris, nonno di Lorys, è stato il protagonista della lunga serata. Era stato accusato da Veronica Panarello, la nuora, di avere strangolato il bambino per evitare che rivelasse la sua tresca con la donna. Il delitto sarebbe stato compiuto con l’aiuto della madre, cui sarebbe spettato il compito di “sistemare” le fascette al collo del bambino, fascette che avrebbero provocato la sua morte atroce.
Nell’intervista concessa a Porta a Porta il nonno sconfessa la nuora. Quella mattina siamo usciti da casa alle 10,30, io e la mia compagna”, ha detto Andrea Stival. “Ci siamo diretti in piazza, abbiamo preso un caffè, poi siamo andati in farmacia e in una tabaccheria a comprare le sigarette. Successivamente ci siamo recati a Punta Secca…”.
Le telecamere danno ragione a Stival. Non c’è traccia della sua presenza nei pressi della casa del nipote la mattina in cui è stato compiuto il crimine. I cellulari, smartphone ed altri congegni elettronici controllati minuziosamente dagli inquirenti non hanno rivelato alcunché che potesse ricondurre ad un complice nel delitto o all’esistenza di un “amante” nella vita di Veronica.
L’ipotesi affacciatasi a Porta a Porta, è che la donna abbia voluto vendicarsi della famiglia Stival. Il marito, David, è stato sempre molto severo con lei, ha preteso la verità sin dal primo istante.
“Mi ha tirato in ballo perché ormai ha perso la sua battaglia”, spiega Andrea Stival. “E ha raccontato l’ennesima bugia, si dia pace e dica le cose come stanno. L’accusa contro di me è una cosa fuori dal mondo…Io uscivo pazzo per mio nipote, il piccolo angelo. Ora c’è bisogno di pace e di giustizia, mi sento rivoltato nell’anima, infangare l’amore di un nonno…”.
La credibilità di Veronica Panarello, in effetti, ha raggiunto il punto più basso. È probabile che le ultime esternazioni di Veronica non siano nemmeno prese in considerazione e Andrea Stival non sia iscritto nemmeno nel registro degli indagati, come solitamente avviene quando si devono effettuare verifiche ed accertamenti. La ragione è semplice: la Procura di Ragusa non ha lasciato niente d’intentato, ha svolto indagini su ogni membro della famiglia, e ha ricostruito il crimine in ogni dettaglio. Il giallo riguarda soltanto le esternazioni di Veronica Panarello, le sue confessioni a rate, dalla negazione alla ammissione di avere compiuto il delitto insieme con il suocero.
Concorso nel delitto, dunque. Crimonologi, esperti ed avvocati cercano di “rifare” il percorso mentale della donna, esplorano le diverse ragioni di un comportamento che giudicano, talvolta, incomprensibile. Non mettono nel conto, forse, il bisogno della donna di esasperare la sua condizione psichica, di mostrare ormai senza ritegno una salute mentale molto precaria. Al fine di ottenere l’incapacità totale? Se la perizia psichiatrica, ancora in corso, si dovesse concludere con questo “verdetto”, incapace di intendere e volere, la donna non potrebbe essere processata, verrebbe prosciolta. Nel caso della seminfermità la pena verrebbe invece ridotta. Ove al contrario dovesse essere considerata pienamente consapevole delle azioni compiute lucidamente, subirebbe la condanna. Una pena severa, a meno che non emergano nuovi indizi e prove, che scagionino l’imputata. Una eventualità che ormai quasi tutti scartano.
Insomma Veronica l’avrebbe sparata grossa, sapendo che la sua versione non avrebbe ottenuto credito. Non dispone, infatti, di alcun indizio che permettesse di avvalorare la tesi dell’omicidio compiuto dal nonno. C’è tuttavia una ipotesi, seppur minoritaria, che è stata affacciata anche a Porta a Porta, che in qualche modo Veronica abbia utilizzato i sospetti ed i dubbi che si sono affacciati sulle cronache negli ultimi mesi, che non avrebbe potuto compiere da sola il delitto, che avrebbe avuto un complice. Una tesi che ha goduto di un certo credito, sulla quale, Veronica potrebbe avere riposto la speranza di assoluzione. Ma se così fosse, emergerebbe una “regia” oculata da parte di Veronica, un tentativo plausibile di sfuggire alla condanna, tentativo che però non ha allo stato alcun sostegno, prova, indizio, testimoni. Niente.











Leave a Reply Cancel Reply