Benjamin Barber, docente universitario, consulente dei presidenti degli Stati Uniti, di governi e di organizzazioni internazionali, e promotore della Teoria della Interdipendenza, sostiene che Palermo è tra le dieci città del mondo indicate come modello per l’uscita dalla crisi degli Stati. Non avete capito male, è proprio così, altrimenti il sindaco di Palermo non avrebbe esultato e postato un tweet per farlo sapere a tutti.
Benjamin Barber è giunto a queste conclusioni dopo avere studiato come vanno le cose un poco ovunque sia nella governance degli stati e delle città. Ne ha tratto la convinzione che per gli stati ci sarebbe poco da fare, non se ne escono dal tunnel, mentre le città hanno qualche speranza. Quali? Non tutte le esperienze dei sindaci sono uguali, ragiona lo studioso statunitense. Quelle che possono aspirare ad un futuro rosa sono soprattutto dieci: Londra, Stoccarda, Palermo, Delhi, New York, Mosca, Gerusalemme, Seul, Bogotà e la polacca Wroclaw.
La ricerca del professore americano deve aver fatto fare un salto dalla sedia al primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, ammesso che non ne sapesse niente, visto che Mr. Barber ha studiato le esperienze dei sindaci. Il futuro positivo del mondo nell’attuale crisi degli Stati si regge sulle spalle di Leoluca Orlando ed altri nove colleghi sparsi nel pianeta, individuati dopo accurato studio sulle interdipendenze.
L’esultanza del primo cittadino è più che giustificata. Non è solo una promozione, un attestato di buona condotta, ma l’ascesa nell’Olimpo. Una cosa è sospettare che il mondo poggi sulle tue spalle e non tradire il sospetto per evitare sberleffi e sorrisi di compatimento, anche quando le cose stanno così come il sospetto suggerisce, ed un’altra che c’è qualcuno, che dopo avere studiato a lungo, ti assegna la responsabilità di guidare il pianeta verso il benessere.
Appresa la novità, Leoluca Orlando ha deciso di condividere il suo giubilo con i follower, come avrebbe fatto chiunque al suo posto. Senza aggiungere niente, affinché non ci fossero dubbi sull’integrità della notizia e sull’assoluta estraneità del comune di Palermo nella ricerca condotta dal professor Barber. Il tweet, una volta postato, ha fatto il giro del mondo, perché i follower del sindaco sono tanti ed abitano in ogni angolo del pianeta. Ed, a sua volta, ha compiuto un viaggio, meno pretenzioso, nelle redazioni dei quotidiani italiani, così acquisendo il diritto di diventare a tutti gli effetti notizia ed essere, come tale, trasferita sulle pagine, cartacee ed online, siciliane.
Ma è proprio a questo punto che ha conosciuto un’accoglienza greve. Soprattutto a Palermo, dove sono davvero pochi a sentirsi depositari del migliore dei mondi possibili. Quando abbiamo dato la notizia, i commenti “palermitani, erano tali da far cadere le braccia. “Surreale”, ha scritto un signore, manifestando uno scetticismo esagerato.
Abbiamo perciò cercato di capire perché mai il giubilo del sindaco incontrasse tanta ostilità ed i bastian contrari fossero una folla sterminata. Se stai attraversando il Capo di Buona speranza, il tratto di mare più turbolento del pianeta, e le onde ti fanno mancare anche il respiro, e c’è qualcuno che twitta che la superficie è liscia come l’olio, la circostanza ti suggerisce di chiamare il medico di bordo perché il povero diavolo venga curato.
Eccessi d’ira a parte, c’è da considerare che da qualche tempo a questa parte, con inquietante periodicità, tedeschi, americani e altri – tutti con la caratteristica comune di vivere lontano da Palermo – promuovono il capoluogo siciliano, di conseguenza, la sua amministrazione. In concomitanza con i giudizi positivi, le coccarde e i riconoscimenti, arrivano i risultati di molte indagini, ricerche e sondaggi sulla qualità della vita e dei servizi del capoluogo dell’Isola, che dipingono un’altra realtà, assegnando alla città gli ultimi posti della classifica.
Lo spread fra le potenzialità di Palermo e la realtà si allarga sempre più. Le potenzialità crescono, la realtà diventa sempre più nera. Solo l’irrazionalità e il partito preso, tuttavia, indurrebbero a sostenere l’irredimibilità, che resta, nonostante tutto, una delle capitali più belle del mondo. Ciò premesso, sapere che le singolari valutazioni di Mr. Barber, cultore dell’interdipendenza, siano accolte con suoni di cornamuse e si depositano sulle scrivanie del comune e delle redazioni con il profumo di verità, suscita molte domande. Non proprio benevole.











PRIMA DI SPARARE A ZERO, IL N/S SIG. SINDACO, DOVREBBE FARSI UN ESAME DI COSCIENZA……………. HA VISTO COME (NON) FUNZIONA LA RACCOLTA RIFIUTI?….. HA VISTO LE OPERE ED I MONUMENTI COME SONO RIVALORIZZATI E ACCOGLIENZA HANNO I TURISTI?…….. ED IL LAVORO DEI CITTADINI?????
…… SOPPORTIAMO….RASSEGNATI
Ma questo professore conosce Palermo???????? CONOSCE IL SINDACO DI PALERMO ???? OPPURE PARLA PER SENTITO DIRE …… io non sono di Palermo ma ci vivo e devo dire che è una città irrecuperabile ….. non c’è alcuna iniziativa di ampio respiro … tutto ruota intorno alle beghe tra consiglieri comunali ed assessori a cui si aggiungono i vigili urbani … tutti fottono tutti per i loro meschini interessi …. ma pensate alla città e non solo ai vostri c….i; ora stanno facendo il nuovo piano regolatore sarà certamente una altra occasione perduta perchè affidata a funzionari, impiegati comunali che nulla togliendo alla loro intelligenza non hanno una visione ampia di quello che si potrebbe fare … programmare … proporre…. sentire qualche urbanista di fama che abbia una visione del prossimo futuro … qui tutto si esaurirà in una serie di vincoli .. nel prevedere opere inutili o finanziabili solo dal pubblico e quindi senza alcuna ricaduta sulla economia cittadina…… se non qualche tangente qualche anno di lavoro per gli edili e basta …… basra basta basta
Sarei curioso di sapere cosa fuma il prof. Barber.
Se io avessi in garage due auto semidistrutte, facciamo ad esempio una Ferrari ed Una Fiat 500, e vi chiedessi: “quale delle due, con le opportune cure meccaniche, può raggiungere il top tra bellezza e prestazioni?”, non v’è dubbio che la risposta sarebbe scontata .
Orbene, è questo ciò che sostiene Barber, di Palermo!
Una città semidistrutta ma con incommensurabili pregi storici, architettonici, archeologici, monumentali, paesagistici, turistici e chi più ne ha più ne metta, che necessiterebbe di un ottimo meccanico!
E’ Orlando, costui? Stando a ciò che ha fatto fino ad adesso…non credo!
Invito il Prof. Benjamin Barber Megagalattico a trascorrere qualche settimana a Palermo e poi a confermare i risultati della sua eccelsa ricerca!
Come ho già commentato a margine di un precedente articolo su tale tema, il libro del politologo B.Barber Why mayors should rule the world è stato scritto nel 2012, pubblicato nell’ ottobre del 2013 in lingua inglese ed è in corso di traduzione in italiano. La citazione di Palermo tra le grandi città del mondo portate ad esempio per le politiche di legalità e di integrazione fa riferimento alla straordinaria stagione di rinnovamento che il capoluogo siciliano visse dal 1993 al 1997. Il giudizio di Barber su Palermo è pertanto, a mio avviso, basato sulla diffusione dei dati riferiti ad altri tempi, purtroppo lontani. Si trattò del cd Rinascimento Siciliano che diede il nome all’ omonimo Istituto successivamente fondato da Leoluca Orlando e reso noto in tutti i continenti dai frequenti viaggio compiuti dallo stesso nel periodo tra il 2001 e il 2005. Invitai personalmente a Palermo il compianto editore Franco Angeli, mio amico e mentore, che, dopo un cordiale incontro con l’allora ex sindaco, pubblicò alcuni quaderni dell’Istituto nella collana “Cultura della Legalità”. Tra gli autori dei quaderni anche Attilio Bolzoni, Il Cardinale Salvatore Pappalardo e Giovanni Pepi.
Non vive qui, non Sa!
reale