Stefano Comandè è decaduto dal ruolo di Superiore e da confrate della Confraternita delle Anime Sante, della parrocchia Madonna di Lourdes in piazza Ingastone, a Palermo.
Lo ha stabilito l’Arcidiocesi del capoluogo siciliano, che ha sospeso a tempo indeterminato da ogni attivita’ ordinaria e straordinaria la stessa Confraternita.
La decisione arriva dopo che nei giorni scorsi Stefano Comandè è stato arrestato dai carabinieri nell’ambito di un blitz antimafia scattato per prevenire e scongiurare un regolamento di conti fra clan rivali che si contendono il controllo del quartiere La Zisa, a Palermo.
Il provvedimento è stato disposto “avendo attinto notizie più precise – rende noto l’Arcidiocesi – dal Centro Diocesano delle Confraternite laicali, con riferimento al caso specifico della Confraternita delle Anime Sante”. Inoltre, d’intesa con il Centro Diocesano delle Confraternite, l’arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo, nominera’ “un Commissario Visitatore per acquisire tutti gli elementi di giudizio necessari ad una responsabile valutazione ed avviare un doveroso discernimento circa la vita e le attivita’ svolte dalla Confraternita”. “La notizia divulgata qualche giorno fa dagli organi di informazione, circa l’arresto del Superiore della Confraternita delle Anime Sante, della parrocchia Madonna di Lourdes in piazza Ingastone, signor Stefano Comande’ – si legge in una nota dell’Arcidiocesi -, ha suscitato grande sofferenza e finanche indignazione nelle diverse componenti della Chiesa palermitana, cosi’ come e’ accaduto in altre occasioni nelle quali qualche altro confrate si e’ visto coinvolto in affari illeciti e addirittura accusato di essere implicato nel losco mondo della mafia”.
“Ormai da decenni – prosegue la nota – le Chiese di Sicilia, attraverso l’autorevole voce dei loro Vescovi, si sono espresse chiaramente stigmatizzando l’ignominioso fenomeno della mafia e l’assoluta inconciliabilita’ con la fede cristiana. La mafia e’ una realta’ profondamente antievangelica, anche se talvolta mascherata di linguaggi e cerimonie a prima vista religiosi, e di cui spesso fanno parte persone battezzate e quindi, anagraficamente cristiane. Tale incompatibilita’ con il Vangelo e’ stata messa in luce in modo particolare nell’intensa azione pastorale svolta da Padre Pino Puglisi, ‘coraggioso testimone della verita’ del Vangelo’.
La sua, come quella di tanti altri presbiteri e’ la coerente conseguenza dell’aver preso sul serio l’evangelizzazione del territorio confidato alle loro cure pastorali e l’impegno di promozione umana dei suoi abitanti, attraverso una azione pastorale incarnata nel vissuto concreto e quotidiano della vita. In questo contesto – si legge sempre nella nota -, e’ estremamente significativo che il Beato Pino Puglisi abbia rivolto una attenzione particolare alla Confraternita San Gaetano della sua parrocchia, cambiando lo stile delle processioni, adoperandosi per la formazione cristiana dei confrati ed epurando la Confraternita dalla presenza di persone che avevano tutt’altro interesse, rispetto a quello di una autentica devozione e formazione cristiana”.











Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, non è assolutamente che confraternita=mafia
non è detto che si è tutti uguali non si può fare di tutta un’erba un fascio
Ma scusate chi è quello stupido che non sa che le Confraternite servono solo a fare le processioni e a chiedere il pizzo in quell’occasione in maniera “autorizzata”?
Basta guardare i componenti delle Confraternite: tutti mafiosi e figli di mafiosi!!
Bisognerebbe scioglierle tutte, non una sola.