Jihadisti a 200 miglia dalla Sicilia, soldati italiani in Libia

Jihadisti a 200 miglia dalla Sicilia, soldati italiani in Libia

L’Isis conquista Sirte, città costiera nevralgica della Libia. Gli jihadisti sono ora ad appena 200 miglia marine dalla Sicilia, Tripoli dista 485 chilometri da Ragusa. “Basta uno Scud per colpirvi”, minacciano sul web i tagliagole. “Siamo sotto minaccia”, avverte allarmato, il ministro degli Esteri Gentiloni. “Siamo pronti a combattere in un quadro di legalità internazionale”. L’Italia attende più la pacificazione delle tribù e fazioni di miliziani di vario coloro e religione, decide di intervenire per fermare il terorismo arrivato ormai alle porte. Se l’Onu darà il via libera all’intervento internazionale, i soldati italiani andranno in Libia. Si tratterebbe di una operazione di peace enforcement e non di peace keeping, stando alle parole del ministro Gentiloni, che parla esplicitamente della necessità di combattere. Regole d’ingaggio diverse dal passato, dunque. Bisognerà affrontare con le armi i miliziani e non vigilare sul mantenimento della pace. L’azione militare mira a rendere sicura la “frontiera” Sud dell’Italia. Che è anche la frontiera dell’Europa.

Ma l’Europa guarda ad Est ed alla guerra in Ucraina, sembra voltare le spalle al tremendo pericolo che incombe sul Continente a causa degli ultimi sviluppi in Libia. L’ambasciata italiana di Tripoli, l’unica rimasta aperta, ha emanato un nuovo pressante invito ai connazionali: abbandonate subito, temporaneamente, la Libia. E’ diventato troppo pericoloso. Molte le imprese, molto i lavoratori italiani, alcuni dei quali provenienti dalla Sicilia insieme con le loro aziende. Non c’è una mappa aggiornata della loro presenza, ed è probabile che nei prossimi giorni la Farnesina faccia il conto delle presenze.

Il presidente del Consiglio nel recente vertice Ue ha posto con forza la questione libica, ma i capi di governo europei avevano in agenda solo un punto, la tregua della guerra in Ucraina, che sta facendo migliaia di morti. “Il problema degli sbarchi di emigranti e delle morti in mare – ha detto Renzi, rispondendo alle sollecitazioni di tornare all’operazione Mare Nostrum – si risolve stabilizzando la Libia”. Il 90 per cento degli arivi in Italia, di profughi che fuggono dalle guerre, proviene proprio dalle coste libiche. 700 migranti sono stati salvati dalla Guardia costiera italiana in un solo giorno, nella giornata di venerdi. Viaggiavano su gommoni in avaria, sarebbe stato impossibile per loro raggiungere le coste siciliana. Pare che fossero diretti a Lampedusa. Si sospetta che i migranti vengano forzatamente messi in mare, caricati sui gommoni, in modo da costringere la Marina italiana ad intervenire in modo massiccio, come al tempo di Mare Nostrum. Ma è solo un sospetto. Di sicuro c’è che l’Isis si è impadronito del traffico di esseri umani.

Leave a Reply

Your email address will not be published.


quattro + 1 =