Avete certamente appreso che gli Stati Uniti e i Paesi dell’Unione europea hanno recentemente imposto delle pesanti sanzioni economiche contro l’ex superpotenza sovietica, la Russia di Putin, sanzioni che penalizzano 150 milioni di persone.
Avete altresì saputo che i Paesi produttori di petrolio hanno deciso di ridurre il prezzo del petrolio, provocando un crollo del barile di greggio. Si tratta di due notizie geopolitiche e geoeconomiche di incalcolabile rilevanza planetaria, le cui conseguenze potrebbero avere ricadute ovunque, anche sulla nostra Isola.
Ecco perché. La Banca centrale russa (CBR) è estremamente preoccupata per il crollo vertiginoso del rublo, che quest’anno è riuscito a perdere fino al 47,8% rispetto al dollaro e, coerentemente, ha abbandonato la banda di oscillazione controllata per il rublo e ne ha autorizzato la libera fluttuazione , nei confronti di Euro e dollaro statunitense.
A sua volta, gli investitori, fiutando il rischio di serie perdite o di mancati guadagni, hanno iniziato a spostare i propri capitali dalla Russia, facendo scendere la quantità dei capitali esteri sotto il livello minimo del 2009, preoccupati da un possibile ulteriore peggioramento a seguito di una brusca caduta del prezzo del greggio che costituisce uno dei maggiori prodotti strategici dela Russia.
Le sanzioni imposte contro la Russia, la riduzione dei capitali di investimenti, il declino delle esportazioni russe anche per il crollo del prezzo del greggio, costituiscono le condizioni ideali per un “perfect storm” per una tempesta perfetta dalle conseguenze potenzialmente disastrose, in quanto la Russia potrebbe essere investita da una ondata di stagflazione: forte inflazione e scarsa crescita economica che mette in croce la Banca centrale russa perché dovrebbe attuare una politica restrittiva per combattere l’inflazione e insieme politiche espansive per dare ossigeno ai consumi.
Di fronte ad una situazione del genere, ogni provvedimento potrebbe risultare in gran parte inefficace, sia la libera fluttuazione del rublo che il controllo parziale dei capitali, e convincere la Banca Centrale russa a decidere di bloccare tutti gli investimenti speculativi sui vari incroci valutari che coinvolgono il rublo, provocando perdite sostanziali ai risparmiatori e agli investitori. L’effetto finale sarebbe l’isolamento della Russia dalla comunità internazionale e dai mercati, una situazione deleteria per la qualità di vita dei cittadini russi e occidentali, Italia compresa, che aggraverebbe ulteriormente la nostra crisi economica e destabilizzerebbe un mondo già al collasso.
Il Signor Putin e la sua Russia accetteranno di essere messi alle strette oppure, umiliati e messi in disparte, reagirebbero come chiunque si trovi sull’ultima spiaggia
La Sicilia è oggi la piattaforma difensiva della sponda Sud del Mediterraneo e del medio Oriente. Può accadere di tutto. Il ritorno alla guerra fredda e dell’Isola in prima linea, davanti al Califfato. Il potere vero, quello che decide sui destini nostri e del mondo intero, passa al di sopra le nostre teste. L’auspicio è che prevalga il buonsenso, si evitino azioni e scelte che destabilizzano il pianeta, creando povertà diffusa.











Busto garolfo ed asse sempione sette e mafie gestite da intelligence ed e di fatto da. intelligence di stato come nsa che fa da supporto tramite intermediari di multinazionali
La nsa non si ferma sono impazziti perche hanno visto che l europa ha ribattuto a suon di camomilla per se stessa e dunque infieriscono di piu come la bluecoatsystems che opera con nsa
La cosa grave che esistono ancora i così detti strateghi cinici che preferiscono il percorso della destabilizzazione con guerre (fredde o calde che siano) per “rinvigorire” l’economia stagnante. La serenità e la pianificazione di una più corretta evoluzione economica e conseguenti investimenti finanziari, presuppone più competenza ed una sana competizione che evidentemente a molti non piace. Inoltre le eccessive varianti ed una diversa applicazione delle regole tra i paesi, crea di fatto un continuo spostamento di capitali che penalizza enormemente coloro che dipendono da investimenti dall’esterno, come noi ..
Giusta, quindi la preoccupazione di Enzo che però ci vede impotenti a qualunque influenza costruttiva. Forse bisognerebbe creare nel nostro piccolo-grande mondo siciliano, basi solide di un sistema regolare di gestione delle risorse, loro valorizzazione ed una progettualità precisa e garantita nel tempo; quelle certezze che oggi mancano e che sarebbero necessarie per dare una vera impronta evolutiva.
Per la nostra posizione geografica, a cui possiamo fare poco per modificarla, serve una presenza più puntuale e un vero punto di riferimento tra differenti culture presenti nel cuore del Mediterraneo che possa considerare finalmente la Sicilia come un’entità meno di parte, magari con meno basi militari e più meta di incontro culturale e di confronto tra i popoli del bacino Mediterraneo.
Un caro saluto
Massimo M.
La verità, caro Massimo. è che il mondo è dominato dalle grandi lobbies che in tre solo mosse – come in questo caso – possono strangolare il mondo senza che nessuno si possa efficacemente opporsi.
Le Nazioni Unite, che avrebbero dovuto costituire sulla carta il baluardo di difesa e di contenimento, sono miseramente fallite; la guerra fredda – con la paura reciproca aveva creato un “ordine disordinato ma stabile” e ora ecco gli effetti.
Il mio obiettivo è quello di fotografare il più fedelmente possibile, nella fiduciosa sperenza, vorei dire certezza, che INSIEME, CON CONVINZIONE E CON ORGOGLIO, possiamo contribuire a riappropriarci della nostra vita e del nostro futuro, malgrado l’abisso che ci si para davanti.
Oggi, l’impegno morale, religioso e sociale più importante è uno solo: RITORNARE A FARE POLITCA IN PRIMA PERSONA A TUTTI I COSTI E SOPRATTUTTO POLITICA ESTERA!