18 novembre 2017, la serra dell’Orto Botanico ospita la festa di Isabella Geraci. E succede il finimondo

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L’Orto botanico di Palermo, un’istituzione dell’Università degli Studi, costituisce la più rilevante struttura didattico-scientifica dell’ex Dipartimento di Scienze Botaniche e rappresenta il nucleo storico attorno al quale la botanica accademica si è sviluppata a partire dal 1795, data in cui fu solennemente inaugurato. La sua origine risale al 1779, anno in cui a Palermo sorse l’Accademia di Regi Studi (corrispondente all’attuale Università) che, istituita la Cattedra di “Botanica e Materia medica”…

Fra le sue pur molteplici attività l’Orto Botanico, come si legge sul sito ufficiale dell’Ateneo, non annovera l’ospitalità di feste eleganti. Ma tutto cambia e occorre prenderne atto. E’ possibile che le incantevoli serre dell’Orto vengano utilizzate per regalare happy hours.

La nuova pagina dell’Orto Botanico di Palermo, uno dei gioielli del capoluogo, è stata aperta il 18 novembre del corrente alle, alle 2130, per festeggiare i quaranta anni di una gentile signora, Isabella Geraci, moglie del titolare di una delle gioiellerie più esclusive della città.

Alla festa hanno partecipato centinaia di persone. C’erano tutti qualli che contano. O quasi. Non c’era il Presidente della Regione, Nello Musumeci, che non è proprio un festaiolo e non fa parte del “giro”. Ma per il resto parlamentari, professionisti di prima fila, manager, imprenditori, e i rampolli delle buone famiglie palermitane.

Signore leopardate, buona musica, cantina da intenditori, ambiente riscaldato, atmosfera allegra: il gioielliere Geraci s’è svenato. Al punto che gli sarebbe scappata una battuta piuttosto colorita (“Con i soldi che ho speso c’è il rischio che devo andare a fare il giardiniere”). Sia vera o meno, l’espressione sfuggita al munifico gioielliere, dà l’idea della qualità della serata.

Nonostante il numero degli invitati – centinaia – l’evento sarebbe probabilmente passato inosservato se non fosse entrato nel clima surriscaldato – altro che gas serra…- della vigilia di un importante appuntamento: la composizione del nuovo governo della Regione siciliana. Cerchiamo di spiegare, altrimenti il lettore si smarrisce.

Il padrone di casa, o i padroni di casa, per modo di dire, sono Paolo Inglese, docente universitario e responsabile dell’Orto Botanico, e Fabrizio Micari, Rettore dell’Università di Palermo. I rapporti fra Inglese e Micari sono eccellenti (Inglese è stato testimone alle nozze recenti di Micari) , tanto quanto quelli che lo stesso Inglese intrattiene con Gianfranco Miccichè, che è il Presidente dell’Assemblea regionale in pectore, salvo complicazioni. Miccichè avrebbe suggerito a Nello Musumeci di nominare Inglese all’agricoltura, come successore di Antonello Cracolici, ex assessore, scontentando Marco Falcone che a questa area di governo ambisce, essendo ex capogruppo FI uscente e uno dei sostenitori di Musumeci della prima ora.

La vicenda politica non dovrebbe riguardare l’opposizione, e quindi Antonello Cracolici, che però viene coinvolto ugualmente per il fatto che è uno dei personaggi chiave del Pd siciliano. La trama s’infittisce perché subisce i poettegolezzi, interessati, di chi non è affatto contento della proposta di Miccichè (non sospettate di Marco Falcone, un gran signore). Cracolici non disdegnerebbe che la prosecuzione del suo lavoro all’assessorato all’agricoltura venisse affidata a Paolo Inglese, che è buon amico di Micari. E Miccichè, che si fida ad occhi chiusi di Inglese, capisce, secondo i gossipari, che l’occasione è ghiotta per aprire l’ombrello alla vigilia della delicatissima prima seduta dell’Ars.

Miccichè si fida di tutti i depoutati azzurri, ma qualcuno gli ha “scisciuliato” all’orecchio che ci sono cinque-sei cecchini, che lo aspettano al varco per fargli pagare qualche sgarro. E’ vero? Non è vero? Miccichè non può affidare ai servizi segreti la conferma, e non può correre rischi di sorta, quindi avrebbe pensato di elargire un favore ad Antonello Cracolici, che avrebbe espresso solo un auspicio quanto a Inglese. Che stiano così le cose, lo sa solo il Padreterno, ma quel che conta è il sospetto, la circolazione della notizia, che provoca malumori in ambito forzista. Perché dovremmo regalare un tecnico vicino al Pd l’agricoltura? L’ombrello, Miccichè se lo faccia in altro modo.

E la serata nella serra dell’Orto Botanico che c’entra in tutto questo?

C’entra, c’entra. Paolo Inglese è un bon vivant, e ha trasformato l’Orto Botanico in un night, anche se per una notte. Questa l’ingiusta accusas. Le preziose piante dell’Orto meriterebbero di meglio. Paolo Inglese non avrebbe dovuto concedere la serra al gioielliere, e la signora Isabella avrebbe dovuto festeggiare, come merita, i suoi quaranta anni in uno dei palazzi aristocratici di Palermo, in una cornice altrettanto decorosa ed esclusiva.

Insomma, per tagliare le gambe al professore hanno fatto rotolare sui suoi piedi la festa concessa alla signora Isabella. Che il giielliere Geraci abbia pagato salato o meno quell’ambiente così esclusivo come la serra dell’Orto Botanico, la festa resta un privilegio “intollerabile”.

Quando entra la politica nelle vicende della quotidianità, ogni cosa subisce il marchio d’infamia, a prescindere, senza meritarlo. Ed ecco che la serra del 18 novembre si trasforma in un ritorno del potere dei salotti palermitani a spese del catanese Musumeci, uomo morigerato

Una esagerazione. Qualcosa, comunque, è cambiata: al posto dei salotti,c’è la serra, invece che i baroni, i gioiellieri, lo schema resta lo stesso. Il corrivo fa vedere sotto una luce deformata tutto, anche un gesto d’amore del gioiellere verso la sua gentile signora.

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