È vero che chi ama gli animali non è molto ben disposto verso i suoi simili? Questa credenza si sta insinuando anche nelle menti illuminate, ma non ha fondamento. Certo, può accadere che ci siano persone che si trovino a loro agio con il proprio cane o il proprio gatto piuttosto che con le persone, anche le più care. Ma si tratta di eccezioni. Almeno, così ci pare, nonostante, la vita, e il cinema, provino a farci cambiare idea.
Un grande film, di cui purtroppo non ricordo il titolo, racconta la terribilità del lager nazista, consegnato nelle mani di un aguzzino, che manifesta una tenerezza straordinaria verso il suo canarino, e gioca a tira a segno con disinvoltura con i prigionieri del campo.
Che significa? Niente, ma resta il collegamento nella testa, non c’è niente da fare. Che il problema sia avvertito, tuttavia, lo conferma l’appello di Francesco, che poco tempo fa raccomandò a coloro che amavano gli animali di essere altrettanto solidali con le persone che hanno bisogno di accoglienza.
Gli amici a quattro zampe sono una presenza assidua sulle bacheche dei social, grazie ai loro padroni che postano le loro foto. Facebook, che non se ne fa scappare una, ha utilizzato una delle diavolerie della tecnologia “per analizzare i loro profili e raccogliere gusti, caratteristiche e preferenze.” Lo scopo è di sapere se le redenze ed i pregiudizi verso gli amici degli animali quattro zampe trovino conferma.
Gli amanti dei cani sono socievoli ed estroversi, secondo gli analisti. Ma “chi si definisce gattofilo è indipendente e solitario”. Quando si parla degli amici a quattro zampe, il mondo si divide in due. Chiacchiere o meno, Facebook ha creduto che fosse di qualche utilità festeggiare la giornata internazionale dei felini (l’8 agosto), anche per scoprire quali siano le differenze caratteriali fra quelli che hanno deciso di adottare il “migliore amico dell’uomo”, cioè il cane, e chi invece “non può vivere senza i più solitari animali pelosi”, cioè i gatti.
Rispettare gli animali in genere è doverosamente naturale. Ma per ovvie ragioni alle dovute distanze e in adeguate attrezzature ospitanti complete di dispositivi di sicurezza sanitaria. Per capire la pericolosità sanitaria degli animali, basta analizzare il loro ambiente di vita. Da analisi mediche specifiche, risulta che sono portatori di malattie infettive e parassitarie alquanto pericolose e mortali. Per cui necessita mantenere le dovute distanze dagli animali in genere, sebbene protetti da vaccini particolare. Il sintomo della solitudine umana va curata con i propri simili in particolare e non certo con gli animali che rimangono comunque semplici riferimenti naturali.