Chi credeva che si trattasse di una bufala o che fosse un problema che non ci riguarda si sbagliava: il famigerato “gioco della morte” è arrivato a casa nostra e ci sono genitori molto preoccupati perché hanno scoperto i segni dell’autolesionismo sulle braccia e le gambe dei loro figlioli. Ad essere colpiti sono ragazzi in gamba, diligenti e “normali”, ma in preda ad un disagio inspiegabile con il contesto familiare, anch’esso normale. Un mistero, ma non una novità, come ci insegna il male del secolo, l’anoressia. Terribile causa di morte per tanti giovani.
Il gioco della morte è approdato a Palermo. Abbiamo notizia di un caso, scoperto dai genitori qualche giorno fa. La vittima è un ragazzino gentile, intelligente, dotato di straordinario talento. Sulle sue braccia i tagli fatti con un coltellino. Per saperne di più i genitori hanno fatto delle ricerche in rete. E noi con loro: abbiamo trovato decine di “pagine” sui social, in specie Instagram. Sono “pagine” chiuse, inaccessibili ai non iscritti. Ma basta la “copertina” per capire di che si tratta: “autolesionista, 666, figlia di Dio, capolavoro di Satana,”7311 follower, 578 post. Il titolo della pagina è: “50.sfumature.di.sto.c….”. Ce ne sono altri che hanno come titolo una bestemmia (“50 sfumature di porco D.”; 50 sfumature di suicidio, ecc). Poi c’è una pagina firmata da “ragazza stanca di vivere“, che propone le sue braccia scheggiate ed una immagine del suo bacino nudo, che un coltello si appresta a ferire, seguita da una didascalia (I hate my body, odio il mio corpo).“Non mi butterò quando me lo dite voi, scrive una giovanissima giocatrice, lo farò autonomamente, quando lo decido io”. Instagram è il più affollato. Ma si trovano chat tremende anche in altri social.
Le Iene, che hanno proposto un servizio che denuncia casi raccapriccianti (in Russia 157 suicidi di adolescenti, 57 per cento dovuto al gioco della morte), sono tornate sul problema, snobbato o addirittura accusato di essere una bufala, con una intervista al primo dirigente della Polizia di Stato, Elisabetta Mancini, la quale ha confermato, invece, la gravità di ciò che è stata denunciato. La dott.essa Mancini ha anzi lanciato l’allarme alle famiglie ed alla scuola. Il gioco della morte non va preso sotto gamba, bisogna intervenire al primo segnale. Ci sono ragazzi, ha riferito, che fanno da sentinella e denunciano gli episodi che vengono loro conoscenza. Ci sono anche insegnanti che hanno fatto rivedere il servizio delle Iene per accrescere la consapevolezza negli adolescenti. Una bambina è stata salvata, ha raccontato la funzionaria di polizia, qualche ora prima che avvenisse l’irreparabile. Aveva deciso di gettarsi dall’ottavo piano di casa sua.
Ma che cosa è questo maledetto gioco della morte? Una sfida alla vita, al proprio corpo. Ma anche, forse soprattutto, il bisogno di uscire dall’anonimato, dalla quotidianità, dalla folla….I ferimenti, infatti, sono testimoniati da video o immagini e instaurano una specie di emulazione ed antagonismo fra chi osa di più e meriti il premio della maggiore visibilità. Essere al centro dell’attenzione è il “sogno” di questi ragazzi che entrano nel tunnel del gioco della morte. Giocandosi la vita.