“Credo che si debba porre la questione che la Regione Siciliana tolga l’accreditamento a questa azienda: prima valuteremo attentamente gli atti giudiziari, poi ritengo si potra’ procedere a farlo”. Cosi’ il presidente della Regione, Rosario Crocetta, in merito all’operazione della Guardia di Finanza di Catania che ha coinvolto il centro di dialisi privato ‘Diaverum’ con l’arresto di cinque persone tra medici e imprenditori della sanita’. “Ritengo – aggiunge Crocetta – che ci siano tutti gli elementi per approfondire questa questione, che affrontero’ con l’assessore alla Salute, anche in considerazione delle denunce che ho presentato nel passato in Commissione Antimafia”. Il Governatore fa riferimento alle denunce da lui stesso presentate nel 2014: “Per me non e’ un nome nuovo quello di Francesco Messina Denaro e neanche quello della vicenda di ‘Diaverum’ – spiega -. Due anni fa siamo andati in Procura, a Palermo, perche’ ci chiedevamo se questo nome fosse una coincidenza o se ci fossero delle relazioni con Matteo Messina Denaro. Abbiamo saputo che era cugino e abbiamo posto la questione se in questa societa’ ci potessero essere infiltrazioni di natura mafiosa. I fatti di oggi certificano comportamenti molto gravi, perche’ si parla di associazione a delinquere, si parla di meccanismi truccati con la complicita’ del personale ospedaliero nel dirottare pazienti che potevano essere dializzati nelle strutture pubbliche a quelle private. Questi comportamenti non possono non coinvolgere la struttura e non possono non essere considerati devianti rispetto alla struttura”. (ITALPRESS).
“Bloody Money”, Crocetta
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