Nel complesso e controverso contesto della trattativa Stato-mafia, gli interventi dei protagonisti assumono spesso toni accesi e visioni contrastanti che lasciano poco spazio alla moderazione. In un simile scenario, l'appello all'umiltà lanciato da Antonino Teresi a illustri colleghi come Di Lello, Lupo, Macaluso e Fiandaca si staglia come un invito alla riflessione e alla moderazione. La richiesta di Teresi non è semplicemente un appello morale, ma una necessità pragmatica per affrontare con successo una delle pagine più intricate della recente storia italiana.
Il dibattito, reso ancor più acceso dalle diverse sensibilità politiche e dalle personali interpretazioni dei fatti storici, spesso sfocia in una polarizzazione che rischia di offuscare la verità. Teresi esorta quindi a un atteggiamento più umile, che consenta di ascoltare le diverse opinioni e di mettere da parte l'ego a favore di un obiettivo comune: giungere a una comprensione più profonda e condivisa della trattativa tra Stato e mafia.