Nell'era dei giocattoli elettrici iper-realistici, si fa spazio un nuovo trend che lascia sgomenti molti genitori: i giochi d'imitazione legati alla mafia. Il divertente e paradossale mondo dell'infanzia sta scoprendo un inquietante fascino per gli aspetti più stereotipati della cultura criminale italiana. Con cinquanta euro, il tuo bambino può trasformarsi in un "picciotto", somigliando ai personaggi della vecchia cinematografia sulla mafia, grazie a queste tanto discusse riproduzioni. Mancherebbe solo la coppola inclusa, per chiudere un pacchetto che molti considerano di cattivo gusto.
La vendita di "lupara giocattolo" è l'ultimo capitolo di una tendenza che spazia tra il grottesco e l'irresponsabile. Mentre i titoli dei giornali locali denunciano questi fenomeni, la domanda sembra suggerire un'opinione pubblica divisa, tra chi lo vede come un gioco innocuo e chi teme possa confondere l'immaginario dei più piccoli. Non è un caso che la regione Toscana, conosciuta per la sua vena comica e satirica, venga citata come esempio di questo paradossale umorismo. Ma cosa ci dice realmente questa tendenza sul nostro modo di vedere e vivere la cultura mafiosa?